Pagina:Guerrazzi - Il secolo che muore IV.djvu/83

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capitolo xx.


non contento di rubare prestava il rubato al padrone coll’interesse del cinque per cento il mese; insomma fece in modo che il cappone comparisse sopra la mensa del presidente più spesso che la giustizia nelle sue sentenze; e se ciò accadesse con esultanza somma di lui, Dio ve lo dica per me. Per questi ed altri meriti il presidente ormai senza il cugino Gabriele non poteva più stare; a tale giunse cotesta sua amorevolezza importuna, che Gabriele ebbe ad avvertirne Artemisia, onde ad evitare il ridicolo ella persuadesse il marito di porre modo a quel dolce tormento. Ora dunque accadde, certo di di festa, che Gabriele e la madre di Artemisia andassero, secondo il solito, a casa il presidente per recarsi di conserva alla sua moglie a udire messa; la quale divotamente udita, frullò per la testa al presidente di favellare così:

— Ecco, oggi è libero il passo allo spedale per cui voglia vedere i matti: che dite, ragazzi, ci vogliamo andare? È un divertimento che non costa nulla; forse ci troveremo anche quel matto dell’Onesti, che già tenne ufficio di regio procuratore alla Corte che presiedo io.

— Sì, sì, andiamo, risposero ad una voce Artemisia e la madre di lei.

Più umano, Gabriele osservava: — Mi paiono gusti fradici; cotesti spettacoli mettono in corpo la malinconia per una settimana almeno...