Pagina:Guglielminetti - Anime allo specchio, Milano, Treves, 1919.djvu/319

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allegro, ma non troppo 309

— La mamma è sulla terrazza, — disse dandole il braccio lungo la scala di marmo che saliva al primo piano e la introdusse in un salottino buio e fresco, quindi in una veranda coperta di edera dove una signora canuta dall’aria sofferente ma non triste leggeva un giornale, seduta in una poltrona a ruote.

— Ecco Maria, mamma; adesso signora Galeata, — esclamò l’amica presentandola a sua madre e le due signore sedettero presso l’inferma discorrendo vivacemente.

— Se tu vedessi i suoi bambini, mamma! Che amori! — sospirava la signorina. — Dicono che tuo marito sia un avvocato molto brillante.

— Sarà anche un bel giovine se rassomiglia ai figli, — commentò la vecchia signora e soggiunse amabilmente: — Del resto basta che somiglino a lei.

La Galeata sorrideva, lieta dell’accoglienza e si proponeva d’invitare la signorina a passare con lei alcuni giorni per saziare la sua curiosità sul «brillante avvocato», ed anche per far conoscere a suo marito quell’amica che non le dava ombra. E presero il thè sulla terrazza mentre il sole scendeva in mare e nell’ultima luce si coloriva di madreperla, ansando più dolcemente incontro alla terra come in un desiderio di riposo.

Allora la visitatrice s’alzò per prendere con-