Pagina:Guglielminetti - Anime allo specchio, Milano, Treves, 1919.djvu/158

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148 il sottile inganno

intendere si deve manifestare con una sincerità strana e inaspettata.

— Per esempio? — domandò Marta con un piccolo sorriso fra curioso e scettico.

— Per esempio, io so che sua cugina ebbe con un amico mio una lunga corrispondenza epistolare, assolutamente fraterna ed innocente, nella quale ella appare come uno spirito di donna superiore, intelligente, colta e sensibile fino alla raffinatezza.

Marta s’alzò lentamente, andò alla vetrata, sollevò la tenda e guardò il cielo poi ritornò in silenzio, sedette, appoggiò i gomiti alla tavola e guardò intensamente i suoi anelli avvicinandoli agli occhi come se li vedesse per la prima volta. Quindi si decise a parlare.

— S’io conoscessi quel suo amico, — disse con sarcastica fermezza, — sarei costretta a distruggere in lui questa illusione prima che essa gli facesse qualche male e gli rivelerei un piccolo segreto che non ha d’altra parte alcuna importanza se non quella di servire all’orgoglio eccessivo di un uomo ed alla sciocca docilità di una donna.

— Che cosa intende dire? — domandò Gigi fingendosi indifferente, mentre il suo piede picchiava il suolo col ritmo accelerato della sua impazienza nervosa.

— Intendo dire che Giuliano Lanzi, sentendosi umiliato di una moglie così inferiore