Pagina:Guglielminetti - Anime allo specchio, Milano, Treves, 1919.djvu/168

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158 questa è la verità

intento a seguirla, col suo sguardo corrucciato.

Egli la spiò per tutta la giornata ed a sera, dopo pranzo, poichè Rinaldo parlava d’affari con un collega di banca incontrato per caso all’albergo ed ella sfogliava poco lontano una rivista d’arte, riuscì a sorprenderla un momento sola.

— Quando riparte vostro marito? — le domandò rude chinandosi sulla sua spalla come per osservare le illustrazioni del fascicolo che ella leggeva.

— Domani sera, — ella rispose e senza scomporsi aggiunse: — ed io con lui.

Ella sentì i denti di Sergio scricchiolare di collera contenuta e vide la sua faccia illividire:

— Costringerò vostro marito a partire senza di voi, — egli mormorò quasi senza muovere le labbra tuttora chino ad esaminare la tricromia che danzava sotto i suoi occhi.

Ella rise sommessamente voltando la pagina, sebbene il cuore le fosse balzato in gola.

— Mi ucciderete? — domandò con soavità.

— No, farò di peggio, — egli rispose, — lo obbligherò a scacciarvi, ed allora dovrete per forza....

Non terminò la frase poichè Rinaldo sopraggiungeva e la salutò profondamente, ritirandosi.