Pagina:Guglielminetti - La porta della gioia, Milano, Vitagliano, 1920.djvu/173

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come guarì luciana vannelli

della stretta parentela con un cardinale, egli non presentasse alcuna particolare seduzione.

Santandrei, già prossimo alla quarantina, era basso di statura e pingue, e per una malattia sofferta da bambino camminava leggermente claudicando, ciò che gli faceva ripetere ogni momento, con la convinzione di sembrare spiritosissimo, che anche la La Vallière era zoppa, sebbene fosse la favorita di un gran re.

Probabilmente le sue conoscenze storiche si limitavano a questo e a pochi altri fatti della medesima importanza, poichè quantunque erede di un gran nome egli era come valore umano una perfetta nullità.

Luciana lo sopporiava perchè colui la divertiva con le sue boriose scempiaggini, ma il pensiero di poter un giorno lasciar stringere la sua snellezza flessibile e sensibile da quelle corte braccia d’uomo tozzo, di lasciar premere la sua boccuccia schifiltosa da quelle labbra socchiuse sui denti giallastri le dava un brivido di repulsione e insieme un impeto di incredula e beffarda allegria.

— Mi ha annunziato che sul principio del mese prossimo verrà quassù a farti una visita. — proseguì la signora Magda consegnando il cappello e il mantello alla cameriera, in piedi sotto l’arco di verzura ricadente. — Giungerà il mattino e lo riporteremo in città la sera o il domani.

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