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184 consolatoria

che ci possiamo assimigliare a Dio; nondimeno non mi pare anche giusto che questo ti domíní, perché se tu consideri quante fatiche, travagli, sospetti e pericoli sono in questa vita, e da altro canto quanta facilitá, quanto riposo, quanta sicurezza e contento di animo sia nella vita ociosa e tranquilla, ti parrá che di gran lunga sia da proponere questa all’altra, o almanco che non vi sia tale differenzia che allegramente non debbi vivere in quella che la sorte ti apresenta. Piglino e’ finí vani e le superficie delle cose quegli che sanza lettere o sanza esperienzia non hanno occhio che penetri drento, e però si lasciano abbagliare da quello splendore che porta seco lo stato di quella grandezza; ma [tu] che hai provato per tanti versi che cosa è mondo, che hai da tante cose che haí lette e che hai veduto, potuto cognoscere quanta sia la varietá della fortuna, che hai tocco con mano che tutto el bene che è nelle grandezze è quello che apparisce di fuora, ma che sotto quella coperta è pieno di pericoli, di sdegni, di affanni e di inquietudine di animo, non ti debbi muovere da quelle cose vane che muovono gli altri, ma solo dalle ragione vere, solide e fondate delle cose.

Ricordomi pure averti udito dire molte volte ne’ tempi che tu chíamavi felici, che tu avevi desiderato come tutti gli altri uomini l’onore e l’utile, e che per grazia di Dio e buona sorte ti era molte volte succeduto sopra el disegno; e nondimeno non vi avevi trovato drento alcuna di quelle satisfazione che da principio avevi immaginato; ragione, che come tu usassi dire, chi la considerassi bene, doverrebbe bastare a estinguere assai della sete degli uomini; però se ín quella vita non sono come è verissimo quegli contenti che gli ígnoranti credono, che ha ella però in sé che tanto si debba desiderare? È bello, io voglio ammetterlo, poi che cosí è el commune gusto degli uomini, lo essere reputato e risguardato dagli altri, che delle parole e pareri tuoi si faccia conto e lo essere de’ principali che abbino autoritá nella patria sua; ma chi consídera bene, non è manco bello vivere libero dalle cupiditá, dependere da se medesimo e non dalle opinione degli uomini; partire ed