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ORATIO ACCUSATORIA

1 Non si doveva pregare piú Dio di cosa alcuna, giudici, nessuna in questo tempo poteva essere piú a proposito della republica, che esserci data occasione che questa nuova legge dell’accusare, ordinata con quello ardore che voi sapete di coloro che favoriscono la nostra libertá, fussi ne’ suoi princípi confermata con qualche notabile esempio; la quale poi che si è offerta piú opportuna ancora e maggiore che non aremo saputo immaginare, non può essere dubio a persona che non consiglio ed opera alcuna di uomini, ma la divina voluntá e disposizione ce l’ha mandata. Perché veduto con quanto sforzo si erano opposti questi cittadini grandi e che vogliono tenere soggiogati gli altri, perché sí santa legge non si ordinassi, era giá quasi opinione universale di tutta la cittá, che quello che con tante arte sue non avevano potuto ottenere direttamente appresso a molti che la non si vincessi. l’avessino a conseguire per indiretto apresso a pochi, provedendo che la esecuzione sua restassi vana con operare tanto con favori e con minacci ancora, che mai da’ giudici nessuno potente fussi condannato.

Alla quale opinione non so se piú vituperosa o perniziosa alla republica mi sono arditamente opposto io, anzi per dire piú el vero non io, ma lo onnipotente e sommo Dio, manifesto protettore della nostra cittá, avendomi messo in animo

  1. Alla redazione definitiva l'A. fece precedere l'annotazione: causa stili eadem oratio ordinata.