Pagina:Guicciardini, Francesco – Scritti autobiografici e rari, 1936 – BEIC 1843787.djvu/205

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oratio accusatoria 197


Ma che mi dolgo io de’ contadini, de’ sudditi? Volessi Dio che tanta crudeltá si fussi saziata in loro, non fussi passata piú oltre. E’ nostri cittadini erano fatti prigioni, erano taglieggiati, erano tormentati, e’ nostri cittadini che avevano impegnato el suo, che s’avevano cavato el boccone di bocca per pagare gli accatti e l’altre gravezze perché e’ soldati avessino danari, e’ nostri cittadini che quando andavano per e’ nostri eserciti solevano essere alloggiati, essere carezzati, essere onorati da tutto el campo; ora da’ loro soldati medesimi, da quegli per chi avevano provisto le paghe, da quelli che avevano chiamati, che avevano alloggiati insino nelle nostre viscere, erano spogliati, erano assassinati, erano presi, erano legati, erano tormentati. Dimandate e’ soldati perché consumarono e’ vostri grani, e’ vostri vini, le vostre bestie: vi diranno che per non essere pagati era necessario vivessino di quello che trovavano; dimandateglí perché saccheggiorono e venderono le masserizie e le mercatantie, perché feciono e’ prigioni: vi diranno che perché pure bisogna al soldato altro che mangiare, gli era dato licenzia da messer Francesco di fare questo; dimandategli perché sforzorono le donne, perché abruciorono tante case, perché amazzorono tanti uomini, perché fracassorono e rovinorono tanti ornamenti, perché feciono tanti mali sanza alcuna loro utilitá: vi diranno a una voce che vedendo che messer Francesco non aveva alcuno rispetto, alcuna umanitá, alcuna pietá alla sua patria ed a’ suoi cittadini, credevano portassi loro odio e gli avessi per inimici, e però quanto peggio facevano, tanto piú pensavano di fare cosa che gli fussi grata.

O ribalderia, o sceleratezza inestimabile, o impudenzia singolare, o incredibile pazienzia e dolcezza del popolo fiorentino! Tu doppo avere fatto tanti mali, offeso in tanti modi e sí atrocemente ognuno in publico ed in privato, doppo averci fatto peggio che non feciono mai gli inimici, doppo averci dato a sacco per tôrci e’ nostri danari, doppo l’averci assassinati ed amazzati con le arme nostre, con le arme che noi t’avavamo dato per nostra difesa, hai ardire tornare