Pagina:Guicciardini, Francesco – Scritti autobiografici e rari, 1936 – BEIC 1843787.djvu/213

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oratio accusatoria 205

buono, perché non è giusto che la negligenzia faccia male a altri che a sé; quanto piú si debbe fare in uno che s’ha certezza che sia tristo. Se questo modo di procedere non vi piacerá, giudici, le legge hanno provisto per altra via: vogliono che ogni volta che el danno è certo, ma la quantitá incerta, si stia al giuramento dello attore, né può lamentarsi di questo rigore chi con le ribalderie sue è stato causa che bisogni usare questo rigore. Avete udito, giudici, le rapine ed e’ mali causati dalla avarizia sua; non tutti, perché era cosa infinita ed impossibile, ma quegli che io v’ho saputo proporre. Udite ora e’ peccati della ambizione ed e’ pericoli che se non sí provedessi porterebbe da lui la nostra libertá.

Io dico che in questa cittá non è cittadino alcuno che abbia ricevuto tanti benefici da’ Medici quanto ha lui; nessuno che della ruina loro abbia perduto piú che lui; nessuno che del ritorno e grandezza loro fussi per guadagnare piú; nessuno finalmente a chi s’abbia a credere che per molte ragione dispiaccia piú la vita privata; perché gli altri tutti o hanno avuto da’ Medici manco di lui, o se alcuno ha avuto piú, non è stato dato a lui ma al parentado, a qualche antica servitú, a qualche beneficio fatto loro nel tempo delle sue infelicitá. Quelli che hanno avuto o danari o benefici o altra utilitá, se le tengono, né l’hanno perduto per la ruina loro, né sono certi d’avere a cavare utilitá del ritorno loro; e ciò che hanno avuto non è stato per modo che gli abbia dato causa o necessitá di spiccarsi con lo animo o colle opere dalla civiltá. Ma costui non aveva co’ Medici congiunzione alcuna di sangue, non alcuno vinculo o dependenzia se non una generale, che con loro aveva avuto anticamente la casa sua, la quale per molti anni e vari accidenti che erano occorsi, era giá quasi fuora della memoria degli uomini; e nondimeno ha avuto da loro undici continui anni, magistrati ed amministrazione onoratissime e grandissime, di che ha cavato guadagno ed utilitá inestimabile e tanta riputazione e grandezza che si può dire che sono giá molti anni e forse qualche etá, che non uscí di Firenze cittadino che stessi fuora maggiore e piú onorato di