Pagina:Guicciardini, Francesco – Scritti autobiografici e rari, 1936 – BEIC 1843787.djvu/245

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oratio accusatoria 237

renze si gode lo stato e grandezza loro; cacciati che sono, non ne va altro che avere per qualche mese uno poco di grido drieto sanza effetto, e per una volta o due qualche decina di ducati piú che non vorrebbono di balzello? Studiano tutte l’altre cittá di fare esempli che non si cerchi di restituire e’ tiranni, che, quando sono drento, che e’ cittadini non gli seguitino e non gli fomentino; e noi facciamo ogni cosa perché, quando sono fuora, ci sia chi apra le porte a fargli tornare, e quando sono drento, chi le serri perché non possino andarsene. Non è questa misericordia, non mansuetudine, è dissoluzione di governo, è equivocazione di ordine, crudeltá di se stesso. Quando non abbiamo la libertá, non pensiamo, non desideriamo, non suspiriamo altro; quando l’abbiamo, perdiamo ogni memoria di conservarla.

Ricordatevi, giudici, quanto ci è parsa lunga e grave questa ultima servitú; ricordatevi quante orazione, quante lacrime, quanti voti abbiamo fatto per recuperarla; ricordatevi che non la virtú, non le opere nostre, ma Dio miracolosamente ce l’ha restituita. Quando togliemo l’arme per recuperarla, ci caddono prima di mano che l’avessimo prese; quando ci pareva essere piú soggiogati, piú oppressi, Dio, dico, di nuovo miracolosamente ce l’ha renduta; non ce l’ha data perché ce la lasciamo cadere; non ci ha dato facultá di conservarla perché per dapocaggine la perdiamo. Non vogliamo tentare Dio, non dargli causa di voltare gli occhi da noi: non vuole sempre fare miracoli, vuole che anche gli uomini si aiutino per se stesso1. Perdonate, io sono contento, a messer Francesco, se non siate certi che e per la natura sua sará pernizioso come prima, e per la misericordia vostra piú animoso al male che prima. Abbiategli rispetto per non spaventare troppo o disperare gli amici de’ Medici, se non cognoscete che e’ sono incorrigibili, e che è pazzia cercare di piegare con la dolcezza quelli che è necessario tenere legati

  1. Cosí il testo.