Pagina:Guicciardini, Francesco – Scritti autobiografici e rari, 1936 – BEIC 1843787.djvu/251

Da Wikisource.

oratio accusatoria 243

ma ancora contro agli adiutatori, fautori e consenzienti, contro a chi potendo non ará proibito. Non gli tiene fermi altro che la speranza del giudicio vostro; come questa manchi loro, vedrete da per se medesimo concitato ogni cosa; vedrete el popolo in furore, dal quale se gli altri priegano Dio che ci liberi, guardate voi giudici di non lo accendere. Vogliate provederci, giudici, con la vostra prudenzia, e faccendo quello che si aspetta alla fede, alla bontá e sapienzia vostra, come ciascuno meritamente spera da voi, essere piú presto causa del bene, della libertá, della salute di questa patria, che mancando del debito vostro, a voi medesimi ed alla espettazione che s’ha di voi, dare occasione a qualche pericolosissimo scandolo, ed essere finalmente causa con gravissima vostra infamia e pericolo, con infinito danno di questa cittá, che dove ora a spegnere questo fuoco basta poca acqua, non sia per bastare tutta quella che è in Arno ed in Tevere e finalmente in mare.