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384 indice dei nomi


Celtiberia, nome antico di Aragona, ix, 132.

Cerrato Giovan Francesco, persuaso dai francesi che Parma non possa resistere, ix, 154.

Certaldo, vicariati di Luigi Guicciardini, ix, 15, 17 n vicariato di Iacopo Guicciardini, 30, 40.

Certosa, sua fabbrica, ix, 4.

Cerviera, ix, 119.

Cesana [Susanna], ix, 108.

Cesaraugusta, v. Saragozza.

Cesare (Giulio), sua ambizione; sua tirannide, viii, 19; non usò frode per innalzarsi, 54; ricchezza che trasse dal governo in Gallia; prorogazione del suo imperio e suo accordo con Pompeo e Crasso, 64; paragonato a Pompeo, sua attivitá, 106; ricordato, 232, 235; come usò la clemenza, 300; sua uccisione, 311; nella sua infanzia si scorsero le disposizioni future, ix, 212; ricordato, 222.

Chiana (Val di), commissaria di Luigi Guicciardini, ix, 1 6 n.

Chianti (podesteria e lega di), elegge suo avvocato Francesco Guicciardini, ix, 60.

Chiassa, occupata dagli spagnoli, ix, 197.

Chieri, ix, 107.

Chiesa romana, effetti politici della sua azione in Italia, viii, 22-23.

Chiesteggio, v. Costeggio.

Chimenti di ser Nigi, dei sei della mercanzia, ix, 65.

Chorges [Sorges], ix, 109.

Ciacchi Bartolomeo, ix, 92.

Cicerone, ingratitudine di Roma verso di lui, viii, 37; citato, 47, 232; ix, 201, 256.

Cimbri, loro colonie, viii, 3.

Cini Margherita, pagamento fattole dal Guicciardini, ix, 86.

Cini Matteo, ix, 86.

Ciompi, loro rivolta, ix, 5; fanno cavaliere Luigi Guicciardini, 6.

Ciro, istruzioni che ebbe da Senofonte, viii, 54.

Cittá di Castello, rimessovi Niccolò Vitelli, ix, 37.

Cittadino (del) Giovan Battista, degli otto di balia, ix, 76; battezza Lucrezia Guicciardini, 82.

Claudio Nerone, calunniato, viii, 61.

Clearco, suo modo di governare, viii, 27.

Clemente VII, in una eventuale unione contro Carlo V, viii, 138, 158; finirá per piegarsi alla volontá di questi, 139, 146; troppo irresoluto, 139, 147; piglierebbe le armi se i francesi venissero, 139; esame della politica che dovrebbe seguire, 153 sgg., 162 sgg., 178 sgg.; la sua potenza è temibile per Carlo V, 155; sue possibilitá finanziarie, 160; non può sperare di cacciare Carlo d’Italia, 172; la sua condotta dopo Pavia offese gli spagnoli, 180; ingiurie che ne ricevette, 181; Carlo V mira ad abbassare la sua autoritá, 182, 185-186; pericoli che corre se Carlo libera il re di Francia, 192 sgg.; sua guerra contro Carlo, 198; ragioni della sua politica, 199 sgg.; proposte di pace che gli fece Carlo, 209; suo amore per Firenze, 212; offese che ha ricevuto da questa cittá e sue disposizioni verso di essa, 212 sgg.; suo carattere, 274; ricordata la sua timidezza, 297, 328; ricordata la sua elezione, 305; dá al Guicciardini la presidenza di Romagna, ix, 90; chiama il Guicciardini presso di sé, 90, 217; lo manda luogotenente in Lombardia, 91; sua rovina; benevolenza dimostrata al Guicciardini, 165, 170; suoi alleati; sua irresolutezza; non seguí i consigli del Guicciardini, 177; non può recuperare il suo dominio senza Firenze, 224; non era costretto a entrare in guerra, 241; suo primo accordo col viceré spagnolo, 277.