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192 discorsi politici

in modo che è certissimo che non amore, non animo regio, non desiderio di pace inclinerá Cesare agli accordi, ma che della sua prigione o liberazione si fará mercatantia.

Però tutto el punto consiste che la liberazione sua si faccia in modo, che uscito che sia non resti legato di maniera che per necessitá séguiti quelle conclusione che ará fatto nello accordo a danno di Italia. E questo a mio giudicio s’ha a sperare ogni volta che el principio di questa lega avessi qualche buono progresso, di sorte che Cesare si conducessi alla concordia per necessitá e per timore; tanto piú che trovandosi la lega in sulle arme, ed avendo seco e’ svizzeri, e’ quali presuppongo che resteranno con noi ancora che e’ franzesi accordassino, perché è el suo interesse, le esecuzione che s’avessino a fare contro a Italia non possono essere altro che lunghe, il che darebbe tempo al re di Francia di pensare a’ fatti suoi; e ragionevolmente lo moverá piú el timore che lo imperadore, suo inimicissimo e che si vede che aspira alla monarchia, non pigli el dominio di Italia, che sarebbe instrumento a batterlo in Francia, che ogni rispetto di qualunque freno, di figliuoli statichi o di altro che per liberarsi avessi messo in mano di Cesare.

Dirò piú oltre che se bene io fussi certo che cominciata la guerra el franzese avessi a accordare, ed el re liberato avessi a osservare queste prime esecuzione a danno di Italia, cioè a lasciarla cadere in mano di Cesare, che io forse non muterei proposito; perché mi pare questo minore pericolo che lasciare correre le cose di Cesare, perché in questo caso Vostra Santitá si ritirerebbe in Francia, dove el re, liberato giá da’ suoi legami per la osservazione delle prime convenzione, e vedendo el pericolo piú propinquo per essere tanto cresciuta la potenzia di Cesare, arebbe causa di intrattenere Vostra Santitá e ristrignersi con quella; ed el medesimo è da credere farebbe el re di Inghilterra. Ma nello altro partito è molto peggio, perché se è in fatis che le cose di Italia abbino a ruinare, è molto meglio che Cesare per ruinarle sia constretto a lasciare el re, che ci resterá pure ancora qualche speranza,