Pagina:Guicciardini, Francesco – Scritti politici e ricordi, 1933 – BEIC 1844634.djvu/284

Da Wikisource.
278 ricordi

le cose piú tardi che non si credeva, e per natura sua e per e’ vari impedimenti che hanno, sarebbe molte volte a tempo quello rimedio che tu hai pretermesso, per giudicare che non possa essere se non tardi; e io n’ho visto piú volte la esperienzia.

174. Non mancate di fare le cose che vi diano riputazione, per desiderio di fare piacere ed acquistare amici; perché a chi si mantiene o accresce la riputazione corrono gli amici e le benivolenzie drieto; ma chi pretermette di fare quello che debbe, ne è stimato manco, ed a chi manca la riputazione mancano poi gli amici e la grazia.

175. Tanto piú si cade in quello estremo che tu fuggi, quanto piú per discostartene ti ritiri inverso l’altro estremo, non ti sapendo fermare in sul mezzo; però e’ governi populari, quanto piú per fuggire la tirannide si accostano alla licenzia, tanto piú vi caggiono drento; ma e’ nostri di Firenze non intendono questa grammatica.

176. È nostra antica usanza, quando vogliamo provedere a una legge o altra cosa che ci dispiace, medicarvi col fare o ordinare tutto el contrario; dove trovando poi altri difetti perché tutti gli estremi sono viziosi, ci bisogna fare altre legge ed altri ordini; e questa è una delle cause che tuttodí facciamo nuove legge, perché attendiamo piú a fuggire e’ mali che ci si presentano, che a trovare el rimedio vero di essi.

177. Quanto è fallace el commune ragionare degli uomini che tutto el dí dicono: se fussi stata la tale cosa o se non fussi stata la tale, sarebbe seguito o non sarebbe seguito el tale effetto; perché se si potessi sapere el vero, el piú delle volte gli effetti sarebbono seguiti e’ medesimi, ancora che quelle cose che si presuppone che gli arebbono potuti variare, fussino stati di altra sorte.