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nota 375


Lasciando da parte tutte quelle diversitá di lezione che si possono imputare a pura negligenza di amanuensi, conviene esaminare se copisti ed editori furono abbastanza fedeli al loro esemplare oppur v’introdussero arbitrariamente e volontariamente modificazioni formali e anche sostanziali.

Se nelle divergenze fra A e B si verificasse fra i manoscritti e le stampe di A una costante concordanza di lezione, l’ipotesi del Barbi apparirebbe pressoché inoppugnabile. Si potrebbe, è vero, obiettare ancora la possibilitá che quella lezione unica fosse il rimaneggiamento di un primo copista, ma una giusta accusa d’ipercritica colpirebbe chi attribuisse ad un copista la colpa di metodi arbitrarii, quando tutti gli altri ne resultassero immuni. Senonché questo accordo fra le diverse copie di A non si attua che in parte, ed esse presentano fra loro differenze numerosissime anche di carattere sostanziale. Ne diamo qui una breve documentazione, avvertendo che per ciascuna categoria non facciamo che scegliere, fra molti esempi, due o tre dei piú notevoli.

Molto spesso i manoscritti offrono una lezione varia, mentre nelle stampe, o in una di esse, si ritrova la lezione di B. — Cosí nel ricordo n. 155: D, a mantenerla; E, F, a mantenervela; Co (e B), a mantenervisi. E nel n. 157: D, è piú la perdita; E, F, è sanza comparazione la perdita; Co (e B), è sanza comparazione maggiore la perdita.

Talora le stampe (e alcuni manoscritti) offrono una lezione varia, mentre in altri manoscritti, o in uno di essi, si ritrova la lezione di B. — Cosí nel n. 37: Co, Si, F, senza dubio gli verrá; D (e B), sanza dubio a lungo andare gli verrá. E col n. 91: Co, Si, E, F, buonissima comparazione; D (e B) nobilissima comparazione.

In altri casi un solo manoscritto presenta una lezione varia. — Cosí nel n. 33: variazione... piú ferma; solo D ha: varietá... piú sicura. Nel n. 39: di altra natura; solo D ha: di contraria natura. Nel n. 78: cognoscere; solo D ha: vedere. Degno di particolare rilievo è il n. 27. Questo pensiero, che in B, come in E, F, Co, Si, finisce con «patire e simulare», ha in D quest’aggiunta: «aspettando se dalla novitá di fortuna s’apportasse occasione la quale in tal caso devi etiam con molto risico abbracciare».

Avviene anche che nei manoscritti e nelle stampe s’incontri una molteplice varietá di lezioni. Cosí nel n. 28: B, a chi se gli presentano; D, che chi se l’appresenta; E, chi se gli presentano; F, se se gli presenta; Co, a chi si presentano; Si, a chi se li pre-