Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. I, 1929 – BEIC 1845433.djvu/147

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libro secondo — cap. iv 141


Nel quale tempo era giá la riputazione de’ franzesi cominciata a diminuire molto nel regno di Napoli, perché occupati da’ piaceri, e governandosi a caso, non avevano atteso a cacciare gli aragonesi di quegli pochi luoghi che si tenevano per loro, come, se avessino seguitato il favore della fortuna, sarebbe succeduto facilmente. Ma molto piú era diminuita la grazia: perché se bene a’ popoli il re molto liberale e benigno dimostrato si fusse, concedendo per tutto il reame tanti privilegi ed esenzioni che ascendevano ciascuno anno a piú di dugentomila ducati, nondimeno non erano state l’altre cose indirizzate con quell’ordine e prudenza che si doveva; perché egli, alieno dalle fatiche e dall’udire le querele e i desideri degli uomini, lasciava totalmente il peso delle faccende a’ suoi, i quali, parte per incapacitá parte per avarizia, confusono tutte le cose: perché la nobiltá non fu raccolta né con umanitá né con premi, difficoltá grandissima a entrare nelle camere e udienze del re, non fatta distinzione da uomo a uomo, non riconosciuti se non a caso i meriti delle persone, non confermati gli animi di coloro che naturalmente erano alieni dalla casa d’Aragona, interposte molte difficoltá e lunghezze alla restituzione degli stati e de’ beni della fazione angioina e degli altri baroni che erano stati scacciati da Ferdinando vecchio, fatte le grazie e i favori a chi gli procurava con doni e con mezzi straordinari, a molti tolto senza ragione a molti dato senza cagione, distribuiti quasi tutti gli uffici e i beni di molti ne’ franzesi, donate con grandissimo dispiacere loro quasi tutte le terre di dominio (cosí chiamano quelle che sono solite a ubbidire immediatamente a’ re), e la maggiore parte a’ franzesi; cose tanto piú moleste a’ sudditi quanto piú erano assuefatti a’ governi prudenti e ordinati de’ re aragonesi, e quanto piú del nuovo re promesso s’aveano. Aggiugnevasi il fasto naturale de’ franzesi, accresciuto per la facilitá della vittoria, per la quale tanto di se stessi conceputo aveano che teneano tutti gl’italiani in niuna estimazione; la insolenza e impeto loro nell’alloggiare, non manco in Napoli che nell’altre parti del regno dove erano distribuite le genti d’arme, le quali per tutto