Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. I, 1929 – BEIC 1845433.djvu/195

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libro secondo — cap. xi 189

fossi e con ripari e con copia grande d’artiglierie, si pigliassino giornalmente l’altre deliberazioni secondo che insegnassino gli andamenti degl’inimici; non omettendo di dare il guasto e tagliare tutti gli alberi insino quasi alle mura di Novara, per dare incomodo e agli uomini e al saccomanno de’ cavalli, de’ quali nella cittá era grande moltitudine.

Queste cose deliberate, e fatta la mostra generale di tutto l’esercito, Lodovico Sforza se ne tornò a Milano, per fare piú prontamente le provisioni che di dí in dí fussino necessarie. E per favorire anche con l’autoritá e con l’armi spirituali le forze temporali, operorono, i viniziani ed egli, che ’l pontefice mandasse uno de’ suoi mazzieri a Carlo, a comandargli che fra dieci dí si partisse d’Italia con tutto l’esercito, e fra altro termine breve levasse le genti sue del regno di Napoli; altrimenti, che sotto quelle pene spirituali con le quali minaccia la Chiesa comparisse a Roma innanzi a lui personalmente; rimedio tentato altre volte dagli antichi pontefici, perché, secondo che si legge, non con altre armi che queste Adriano, primo di quel nome, costrinse Desiderio re de’ longobardi, che con esercito potente andava a perturbare Roma, a ritirarsi da Terni, dove giá era pervenuto, a Pavia. Ma mancata la riverenza e la maestá che dalla santitá della vita loro ne’ petti degli uomini nascevano, era ridicolo sperare da costumi e esempli tanto contrari gli effetti medesimi. Però Carlo, deridendo la vanitá di questo comandamento, rispose che, non avendo il pontefice voluto quando tornava da Napoli aspettarlo in Roma, dove era andato per baciargli divotamente i piedi, si maravigliava che al presente ne facesse tanta instanza: ma che per ubbidirlo attendeva ad aprirsi la strada, e lo pregava che, acciocché invano non pigliasse questa incomoditá, fusse contento d’aspettarvelo.

Conchiuse in questo tempo il Carlo, in Turino, con gli imbasciadori de’ fiorentini nuovi capitoli, non senza molta contradizione di quegli medesimi che altre volte gli avevano impugnati: a’ quali dette maggiore occasione di contradire, che, avendo i fiorentini, dopo l’avere ricuperato l’altre castella