Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. I, 1929 – BEIC 1845433.djvu/221

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libro terzo — cap. ii 215

lungo tratto, e a questo effetto cominciato a lavorare appresso al ponte a Valiano uno bastione, per battere una torre de’ fiorentini posta in sulla punta del ponte di verso Montepulciano, era riuscito tutto il contrario; perché i fiorentini, commossi dal pericolo della perdita di questo ponte, che gli privava della facoltá di molestare Montepulciano, e dava adito agli inimici d’entrare ne’ territori di Cortona e d’Arezzo e degli altri luoghi che dall’altra parte della Chiana appartengono al dominio loro, mandatovi potente soccorso sforzorono il bastione cominciato da’ sanesi, e per stabilirsi totalmente il passo fabricorno appresso al ponte, ma di lá dalla Chiana, un bastione capacissimo d’alloggiarvi molta gente: con l’opportunitá del quale, scorrendo insino alle porte di Montepulciano, infestavano medesimamente tutte le terre che i sanesi tenevano da quella parte. E a questo successo s’era aggiunto che, poco poi che fu passato il re di Francia, avevano rotto appresso a Montepulciano le genti de’ sanesi e fatto prigione Giovanni Savello loro capitano. Speravano inoltre Verginio e Piero de’ Medici d’ottenere ricetto e qualche comoditá da’ perugini: non solo perché i Baglioni, i quali con l’armi e col seguito de’ partigiani dominavano quasi quella cittá, erano congiunti a Verginio, seguitando ciascuno di loro il nome della fazione guelfa, e perché con Lorenzo padre di Piero, e poi con Piero mentre era in Firenze, avevano tenuto strettissima amicizia e stati favoriti sempre contro a’ movimenti degl’inimici, ma ancora perché, essendo sottoposti alla Chiesa, benché piú nelle dimostrazioni che negli effetti, si credeva che in questo che non apparteneva principalmente allo stato loro avessino a cedere alla volontá del pontefice, aggiugnendovisi massimamente l’autoritá de’ viniziani e del duca di Milano.

Partiti adunque con queste speranze Verginio e Piero de’ Medici di terra di Roma, persuadendosi che i fiorentini, divisi tra loro medesimi e assaltati col nome de’ confederati da tutti i vicini, potessino con fatica resistere, poi che ebbono soggiornato qualche dí tra Terni e Todi e in quelle circostanze, dove Verginio attendendo ad abbassare per tutto la fazione ghibellina