Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. I, 1929 – BEIC 1845433.djvu/291

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libro terzo — cap. xiii 285

essendo al principio della notte alloggiato alle Tavernelle, che sono alcune case in sulla strada maestra, con pensiero di camminare la maggior parte della notte, una pioggia che sopravenne molto grande gli dette tale impedimento che e’ non potette presentarsi a Firenze se non molte ore poi che era levato il sole; il quale indugio dette tempo a quegli che facevano professione di essergli particolari inimici, perché la plebe e quasi tutto il resto de’ cittadini stava ad aspettare quietamente l’esito della cosa, di prendere l’armi con gli amici e seguaci loro, e ordinare che da’ magistrati fussino chiamati e ritenuti nel palagio publico i cittadini sospetti, e farsi forti alla porta che va a Siena; alla quale, pregato da loro, andò medesimamente Pagolo Vitelli, che ritornando da Mantova era, per sorte, la sera precedente, giunto in Firenze: di modo non si movendo cosa alcuna nella cittá, né Piero potente a sforzare la porta alla quale s’era accostato per un tiro d’arco, poi che vi fu dimorato quattro ore, temendo che con pericolo suo non sopravenissino le genti d’arme de’ fiorentini, le quali pensava, come era vero, che fussino state chiamate di quel di Pisa, se ne ritornò a Siena. Donde l’Alviano partitosi, e introdotto in Todi da’ guelfi, saccheggiò quasi tutte le case de’ ghibellini e ammazzò cinquantatré de’ primi di quella parte; il quale esempio seguitando Antonello Savello, entrato in Terni, e i Gatteschi col favore de’ Colonnesi entrati in Viterbo, feceno simiglianti mali nell’un luogo e nell’altro, e nel paese circostante contro a’ guelfi: non provedendo a tanti disordini dello stato ecclesiastico il pontefice, aborrente dallo spendere in cose simili, e perché, prendendo per sua natura piccola molestia delle calamitá degli altri, non si turbava di quelle cose che gli offendevano l’onore pure che l’utilitá o i piaceri non si impedissino.

Ma non potette giá fuggire gli infortuni domestici, i quali perturborono la casa sua con esempli tragici, e con libidini e crudeltá orribili, eziandio in ogni barbara regione. Perché avendo, insino da principio del suo pontificato, disegnato di volgere tutta la grandezza temporale al duca di Candia suo