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avendo il commissario postavi guardia alcuna, né almeno proveduto che la si aprisse piú tardi che non era consueto aprirsi ne’ tempi non sospetti, dietro a questi sopravenneno di mano in mano altri cavalli, che avevano per il cammino data voce di essere gente de’ Vitelli; e levatisi in loro favore i congiurati, si insignorirno presto di tutta la terra. E il medesimo dí vi arrivò l’Alviano, il quale, benché con poca gente, come per sua natura spingeva con incredibile celeritá sempre innanzi le occasioni, andò subito ad assaltare Poppi castello principale di tutta quella valle: ma trovatavi resistenza si fermò a occupare i luoghi vicini a Bibbiena, benché piccoli e di piccola importanza.

È il paese di Casentino, per mezzo del quale discorre il fiume d’Arno, paese stretto sterile e montuoso, situato a piè dell’alpi dell’Apennino, cariche allora, per essere il principio della vernata, di neve, ma passo opportuno ad andare verso Firenze, se all’Alviano fusse succeduto felicemente l’assalto di Poppi, né meno opportuno a entrare nel contado di Arezzo e nel Valdarno, paesi che per essere pieni di grosse terre e castella erano molto importanti allo stato de’ fiorentini. I quali, non negligenti in tanto pericolo, fatta subito provisione in tutti i luoghi dove era di bisogno, oppressono uno trattato che si teneva in Arezzo; e stimando piú che altro lo impedire che i viniziani non mandassino nel Casentino nuove genti, levato di quel di Pisa il conte Renuccio lo mandorono subito a occupare i passi dell’Apennino, tra Valdibagno e la Pieve a Santo Stefano: e nondimeno non potettono proibire che il duca d’Urbino, Carlo Orsino e altri condottieri non passassino; i quali, avendo in quella valle settecento uomini d’arme e seimila fanti e tra questi qualche numero di fanti tedeschi, occuporono da pochi luoghi in fuora tutto il Casentino, e di nuovo tentorono, ma invano, di pigliare Poppi. Però furono necessitati i fiorentini, secondo che era stato lo intento proprio de’ viniziani, a volgervi del contado di Pisa Pagolo Vitelli con le sue genti, lasciando con guardia sufficiente le terre importanti e il bastione della Ventura: per la giunta del quale nel Ca-