Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. II, 1929 – BEIC 1846262.djvu/127

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libro sesto ‐ cap. vii 121


Ma essendo sute giá molti dí le cose in quello stato, sopragiunsono all’esercito spagnuolo con le compagnie loro Bartolomeo da Alviano e gli altri Orsini: per la venuta de’ quali essendo accresciute le forze di Consalvo, in modo che aveva nello esercito novecento uomini d’arme mille cavalli leggieri e novemila fanti spagnuoli, cominciò a pensare non di stare piú alla difesa ma di offendere gl’inimici; dandogli maggiore animo il sapere che i franzesi, superiori molto di cavalli ma non di fanti, si erano tanto sparsi per le terre vicine che giá gli alloggiamenti loro occupavano poco manco che dieci miglia di paese, in modo che intorno alla torre del Garigliano erano rimasti il marchese di Saluzzo viceré e gli altri capitani principali con la minore parte dello esercito, e quella, benché vi fusse sopravenuta copia di vettovaglie, ampliandovisi ogni dí piú le infermitá, per le quali erano morti molti e tra gli altri il baglí di Occan, diminuiva continuamente. Però deliberando di tentare di passare il fiume furtivamente, il che succedendo non si dubitava della vittoria, dette la cura allo Alviano, autore, secondo dicono alcuni, di questo consiglio, che fabricasse il ponte secretamente. Per ordine del quale essendo stato con molto silenzio fabricato, in uno casale appresso a Sessa, uno ponte in sulle barche, condottolo di notte al Garigliano e gittatolo al passo di Suio, quattro miglia sopra il ponte de’ franzesi, dove per loro non si teneva guardia alcuna, subito che il ponte fu gittato, che fu la notte del vigesimo settimo dí di dicembre, passò tutto l’esercito, e in esso la persona di Consalvo; i quali la notte medesima alloggiorono nella terra di Suio contigua al fiume, occupata da’ primi che passorono. E la mattina seguente, dí pure di venerdí, felice agli spagnuoli, avendo ordinato Consalvo che il retroguardo che era alloggiato tra la rocca di Mondragone e Carinoli, quattro miglia di sotto al ponte de’ franzesi, andasse ad assaltare il ponte loro, si dirizzò con la vanguardia guidata dall’Alviano e con la battaglia, che erano passate seco, a seguitare i franzesi. I quali, avendo la notte medesima avuto notizia che gli spagnuoli, gittato il ponte, giá passavano, occupati da grandissimo terrore, come