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224 storia d'italia

luogo d’una republica quieta e stata sempre in pace seco, e che non pretende con lui alcuna differenza, volere per vicino uno re ingiuriato, inquietissimo, e che ha mille cause di contendere seco d’autoritá, di stato e di vendetta. Né sia chi dica che per essere il re de’ romani povero, disordinato e mal fortunato, non sará temuta dal re di Francia la sua vicinitá; perché per la memoria delle antiche fazioni e inclinazioni d’Italia, le quali ancora in molti luoghi sono accese, e specialmente nel ducato di Milano, non ará mai uno imperadore romano sí piccolo nidio in Italia che non sia con grave pericolo degli altri; e costui massimamente, per lo stato che ha contiguo a Italia, per essere riputato principe di grande animo e di grande scienza ed esperienza nelle cose della guerra, e perché può avere seco i figliuoli di Lodovico Sforza, instrumento potente a sollevare gli animi di molti: senza che, in ogni guerra che avesse col re di Francia può sperare d’avere l’aderenza del re cattolico, se non per altro, perché tutti due hanno una medesima successione. Sa pure il re di Francia quanto è potente la Germania, e quanto sará piú facile a unirsi, tutta o parte, quando sará giá aperto l’adito in Italia, e la speranza della preda sará presente. E non abbiamo noi veduto quanto egli ha temuto sempre de’ moti de’ tedeschi e di questo re, cosí povero e disordinato come è? il quale se fusse in Italia, sarebbe certo non potere avere altro seco che o guerra pericolosa o pace infedelissima e di grandissima spesa. Può essere che abbia desiderio di recuperare Cremona, e forse l’altre terre; ma non è giá verisimile che per cupiditá di acquisto minore si sottoponga a pericolo di danno molto maggiore, ed è piú credibile che abbia a procedere in questo caso con prudenza che con temeritá: massimamente che, se noi discorriamo gli errori i quali si dice avere commessi questo re, non hanno avuto origine da altro che da troppo desiderio di fare le imprese sicuramente. Perché, che altro lo indusse al dividere il regno di Napoli, che altro a consentire Cremona a noi, se non il volere fare piú facile la vittoria di quelle guerre? Dunque è piú credibile che, medesimamente