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libro ottavo ‐ cap. i 251

giuramento, colle solennitá medesime colle quali era stata fatta la publicazione nella chiesa di Cambrai. Con questi semi di gravissime guerre finí l’anno mille cinquecent’otto.

È certo che questa confederazione, con tutto che nella scrittura si dicesse intervenirvi il mandato del papa e del re d’Aragona, fu fatta senza mandato o consentimento loro, persuadendosi Cesare e il re cristianissimo che avessino a consentire, parte per l’utilitá propria parte perché, per la condizione delle cose presenti, né l’uno né l’altro di essi alla loro autoritá ardirebbe repugnare: e massimamente il re d’Aragona, al quale benché fusse molesta questa capitolazione (perché temendo che non si augumentasse troppo la grandezza del re di Francia anteponeva la sicurtá di tutto il reame di Napoli alla recuperazione della parte posseduta da’ viniziani), nondimeno, ingegnandosi di dimostrare con la prontezza il contrario di quello che sentiva nello animo, ratificò con le solennitá medesime subitamente.

Maggiore dubitazione era nel pontefice, combattendo in lui, secondo la sua consuetudine, da una parte il desiderio di ricuperare le terre di Romagna e lo sdegno contro a’ viniziani e dall’altra il timore del re di Francia; oltre che, essere pericoloso per sé e per la sedia apostolica giudicava che la potenza di Cesare cominciasse in Italia a distendersi. E però, parendogli piú utile l’ottenere con la concordia una parte di quello desiderava che il tutto con la guerra, tentò di indurre il senato viniziano a restituirgli Rimini e Faenza; dimostrando che i pericoli che soprastavano per l’unione di tanti príncipi sarebbono molto maggiori concorrendo nella confederazione il pontefice, perché non potrebbe recusare di perseguitargli con le armi spirituali e temporali, ma che, restituendo le terre occupate alla Chiesa nel suo pontificato, e cosí riavendo insieme con le terre l’onore, arebbe giusta cagione di non ratificare quel che era stato fatto in nome suo ma senza suo consentimento; e che rimovendosene l’autoritá pontificale diventerebbe facilmente vana questa confederazione, che per se stessa aveva avute molte difficoltá: il che potevano essere certi