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mente a venire in Italia, e perché meglio potesse farlo gli aveva mandato Costantino di Macedonia con cinquantamila ducati, avendogli prima consentito i centomila ducati che per spendere contro agli infedeli erano stati depositati piú anni innanzi in Germania. Aveva oltre a questo ricevuto dal re di Francia centomila ducati, per causa della investitura del ducato di Milano. Sopragiunselo, essendo vicino a Spruch, la nuova del fatto d’arme di Vaila; e benché mandasse subito il duca di Brunsvich a recuperare il Friuli nondimeno non si moveva, come in tanta occasione sarebbe stato conveniente, impedito dal mancamento di danari, non essendo bastati alla sua prodigalitá quegli che aveva raccolti di tanti luoghi. Condussesi finalmente a Trento, donde ringraziò per lettere il re di Francia d’avere mediante l’opera sua ricuperate le sue terre; e si affermava che, per dimostrare a quel re maggiore benivolenza, e acciò che in tutto si spegnesse la memoria delle offese antiche, avea fatto ardere uno libro che si conservava a Spira, nel quale erano scritte tutte l’ingiurie fatte per il passato da’ re di Francia allo imperio e alla nazione degli alamanni. A Trento venne a lui, il terzodecimo dí di giugno, per trattare delle cose comuni il cardinale di Roano, il quale raccolto con grandissimo onore gli promesse in nome del re aiuto di cinquecento lancie; e avendo espedito concordemente l’altre cose, statuirono che Cesare e il re convenissino a parlare insieme in campagna aperta appresso alla terra di Garda, ne’ confini dell’uno dominio e dell’altro. Però il re di Francia si mosse per esservi il dí determinato, e Cesare per la medesima cagione venne a Riva di Trento; ma poi che vi fu stato solamente due ore ritornò subitamente a Trento, significando nel tempo medesimo al re di Francia che per accidenti nuovi nati nel Friuli era stato necessitato a partirsi, e pregandolo si fermasse a Cremona, perché presto ritornerebbe per dare perfezione al parlamento deliberato. La quale varietá, se però è possibile in uno principe tanto instabile ritrovarne la veritá, molti attribuivano a sospetto stillatogli (come per natura era molto credulo) negli orecchi da altri; alcuni inter-