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66 storia d'italia

conte di Meleto con gente de’ príncipi di Salerno e di Bisignano a campo a Terranuova, passò da Messina in Calavria don Ugo di Cardona con ottocento fanti spagnuoli, i quali stati a’ soldi di Valentino aveva condotti da Roma, e con cento cavalli e ottocento fanti tra siciliani e calavresi; e giunto a Seminara si mosse verso Terranuova, per soccorrerla: il che intendendo il conte di Meleto, levatosi da Terranuova, andò per incontrargli. Camminavano gli spagnuoli per una pianura ristretta tra la montagna e una fiumana che mena pochissima acqua ma che si congiugne alla strada con uno argine; e i franzesi, superiori di numero, allo incontro, camminavano di sotto al fiume, desiderosi di tirargli nel luogo largo; ma vedendogli procedere stretti e in ferma ordinanza, dubitando che se non tagliavano loro la strada non si conducessino salvi a Terranuova, passorno per assaltargli di lá dal fiume: dove, prevalendo la virtú de’ fanti spagnuoli esercitati nella guerra e nocendo molto a’ franzesi il disavvantaggio dell’argine, furono rotti. Né molto poi arrivorono di Spagna a Messina, per mare, dugento uomini d’arme dugento giannettieri e dumila fanti guidati da Manuello di Benavida: col quale passò allora in Italia Antonio de Leva, che salito poi di privato soldato, per tutti i gradi militari, al capitanato generale, acquistò in Italia molte vittorie. I quali, passati da Messina a Reggio di Calavria, preso non molto prima dagli spagnuoli, essendo allora Obigní in altra parte della Calavria che quasi tutta si teneva per lui, andorno ad alloggiare a Losarno propinquo a cinque miglia a Calimera, nella quale terra due dí innanzi era entrato Ambricort con trenta lancie e il conte di Meleto con mille fanti: e presentativisi la mattina seguente in sul fare del dí, dove non erano porte ma solamente la sbarra, prese e morte prima le sentinelle, la espugnorono al secondo assalto, benché francamente si difendessino: dove restò morto il capitano Spirito, Ambricort prigione; e il conte di Meleto rifuggito nella rocca si salvò, perché i vincitori si ritirorno subitamente a Terranuova, temendo di Obigní, che con trecento lancie tremila fanti forestieri e dumila del paese si approssimava. Dopo il quale