Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. III, 1929 – BEIC 1846967.djvu/163

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libro decimo - cap. ix 157

altra impresa si poteva fare che non avesse maggiori difficoltá e impedimenti: starsi con tanto esercito oziosi arguiva troppo manifesta timiditá, e la instanza del pontefice era tale che chiunque avesse messo in considerazione le difficoltá gli arebbe dato cagione di credere e di lamentarsi che giá cominciassino ad apparire gli artifici e le fraudi degli spagnuoli. Però il viceré, mosso l’esercito, si fermò tra ’l fiume dell’Idice e Bologna, ove ordinate le cose necessarie all’oppugnazione delle cittá e dirivati i canali che da’ fiumi di Reno e di Savana entrano in Bologna, si accostò poi alle mura, distendendo la maggiore parte dell’esercito tra ’l monte e la strada che va da Bologna in Romagna, perché da quella parte aveva la comoditá delle vettovaglie. Tra ’l ponte a Reno posto in sulla strada Romea che va in Lombardia e la porta di San Felice posta in sulla medesima strada andò ad alloggiare Fabrizio Colonna con l’avanguardia, la quale conteneva settecento uomini di arme cinquecento cavalli leggieri e seimila fanti, per potere piú facilmente vietare se i franzesi vi mandassino soccorso; e perché i monti fussino in potestá loro, messono una parte delle genti nel monasterio di San Michele in Bosco, molto vicino alla cittá ma posto in luogo eminente e che la sopragiudica; e occuporno similmente la chiesa piú alta, che si dice di Santa Maria del Monte.

In Bologna, oltre al popolo armigero, benché forse piú per consuetudine che per natura, e alcuni cavalli e fanti soldati da’ Bentivogli, aveva Fois mandato duemila fanti tedeschi e dugento lancie, sotto Odetto di Fois e Ivo di Allegri chiari capitani, questo per la lunga esperienza della guerra, quello per la nobiltá della famiglia sua e perché si vedevano in lui aperti segni di virtú e di ferocia; e vi erano due altri capitani, Faietta e Vincenzio cognominato il grandiavolo: e nondimeno collocavano piú la speranza del difendersi nel soccorso promesso da Fois che nelle forze proprie, atteso il circuito grande della cittá, il sito dalla parte del monte molto incomodo, né vi essere altre fortificazioni che quelle che per il pericolo presente erano state fatte tumultuariamente; sospetti