Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. III, 1929 – BEIC 1846967.djvu/196

Da Wikisource.
190 storia d'italia

Pescara loro capitano, pieno di sangue e di ferite; preso il marchese della Palude, il quale per uno campo pieno di fosse e di pruni aveva condotto alla battaglia con disordine grande il secondo squadrone; coperto il terreno di cavalli e d’uomini morti; e nondimeno la fanteria spagnuola, abbandonata da’ cavalli, combatteva con incredibile ferocia; e se bene nel primo scontro co’ fanti tedeschi era stata alquanto urtata dall’ordinanza ferma delle picche, accostatasi poi a loro alla lunghezza delle spade, e molti degli spagnuoli coperti dagli scudi entrati co’ pugnali tra le gambe de’ tedeschi, erano con grandissima uccisione pervenuti giá quasi a mezzo lo squadrone. Presso a’ quali i fanti guasconi, occupata la via tra il fiume e l’argine, avevano assaltato i fanti italiani; i quali, benché avessino patito molto dall’artiglieria, nondimeno gli rimettevano con somma laude se con una compagnia di cavalli non fusse entrato tra loro Ivo d’Allegri: con maggiore virtú che fortuna, perché essendogli quasi subito ucciso innanzi agli occhi propri Viverroé, suo figliuolo, egli non volendo sopravivere a tanto dolore, gittatosi col cavallo nella turba piú stretta degli inimici, combattendo come si conveniva a fortissimo capitano e avendone giá morti di loro, fu ammazzato. Piegavano i fanti italiani non potendo resistere a tanta moltitudine, ma una parte de’ fanti spagnuoli, corsa al soccorso loro, gli fermò nella battaglia; e i fanti tedeschi, oppressi dall’altra parte degli spagnuoli, a fatica potevano piú resistere: ma essendo giá fuggita tutta la cavalleria, si voltò loro addosso Fois con grande moltitudine di cavalli; per il che gli spagnuoli, piú tosto ritraendosi che scacciati dalla battaglia, non perturbati in parte alcuna gli ordini loro, entrati in su la via che è tra il fiume e l’argine, camminando di passo e con la fronte stretta, e però per la fortezza di quella ributtando i franzesi, cominciorono a discostarsi. Nel qual tempo il Navarra, desideroso piú di morire che di salvarsi e però non si partendo dalla battaglia, rimase prigione. Ma non potendo comportare Fois che quella fanteria spagnuola se ne andasse, quasi come vincitrice, salva nell’ordinanza sua, e conoscendo non essere