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libro decimo - cap. xiii 191

perfetta la vittoria se questi come gli altri non si rompevano, andò furiosamente ad assaltargli con una squadra di cavalli, percotendo negli ultimi; da’ quali attorniato e gittato da cavallo o, come alcuni dicono, essendogli caduto mentre combatteva il cavallo addosso, ferito d’una lancia in uno fianco fu ammazzato: e se, come si crede, è desiderabile il morire a chi è nel colmo della maggiore prosperitá, morte certo felicissima, morendo acquistata giá sí gloriosa vittoria. Morí di etá molto giovane, e con fama singolare per tutto il mondo, avendo in manco di tre mesi, e prima quasi capitano che soldato, con incredibile celeritá e ferocia ottenuto tante vittorie. Rimase in terra appresso a lui con venti ferite Lautrech, quasi per morto; che poi, condotto a Ferrara, per la diligente cura de’ medici salvò la vita.

Per la morte di Fois furno lasciati andare senza molestia alcuna i fanti spagnuoli: il rimanente dell’esercito era giá dissipato e messo in fuga, presi i carriaggi, prese le bandiere e l’artiglierie, preso il legato del pontefice, il quale dalle mani degli stradiotti venuto in potestá di Federico da Bozzole fu da lui presentato al legato del concilio; presi Fabrizio Colonna Pietro Navarra il marchese della Palude quello di Bitonto il marchese di Pescara e molti altri signori e baroni e onorati gentiluomini spagnuoli e del regno di Napoli. Niuna cosa è piú incerta che il numero de’ morti nelle battaglie; nondimeno, nella varietá di molti, si afferma piú comunemente che trall’uno esercito e l’altro morirno almeno diecimila uomini, il terzo de’ franzesi i due terzi degli inimici; altri dicono di molti piú, ma senza dubbio quasi tutti i piú valorosi e piú eletti, tra’ quali, degli ecclesiastici, Raffaello de’ Pazzi condottiere di chiaro nome; e moltissimi feriti. Ma in questa parte fu senza comparazione molto maggiore il danno del vincitore per la morte di Fois, di Ivo d’Allegri e di molti uomini della nobiltá franzese; il capitano Iacob, e piú altri valorosi capitani della fanteria tedesca, alla virtú della quale si riferiva, ma con prezzo grande del sangue loro, in non piccola parte la vittoria; molti capitani, insieme con Molard,