Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. III, 1929 – BEIC 1846967.djvu/349

Da Wikisource.

libro duodecimo - cap. xi 343

XI

Preparativi del re di Francia per la spedizione in Italia. Tentativi e speranze d’avere favorevole il pontefice, e condotta ambigua di questo. Accordi fra il re ed il doge di Genova. Inizio della spedizione in Italia.

Stette occulta insino al mese di giugno la deliberazione del re; ma finalmente, per la grandezza e sollecitudine degli apparecchi, non era piú possibile tanto movimento dissimulare. Perché erano immoderati i provedimenti de’ danari, soldava numero grandissimo di fanti tedeschi, faceva condurre molte artiglierie verso Lione, e ultimamente aveva mandato in Ghienna, per soldare ne’ confini di Navarra diecimila fanti, Pietro Navarra, condotto nuovamente agli stipendi suoi: perché non avendo il re d’Aragona, sdegnato contro a lui perché in gran parte se gli attribuiva l’infelice successo del fatto d’arme, voluto mai pagare per la sua liberazione la taglia postagli di ventimila ducati, la quale il re morto avea donato al marchese del Rotellino per ricompensarlo in qualche parte della taglia de’ centomila ducati pagati in Inghilterra, il nuovo re, deliberando usare l’opera sua, aveva, quando pervenne alla corona, pagato la taglia per lui, e dipoi condottolo agli stipendi suoi; avendo prima il Navarra, per scarico dell’onore suo, mandato al re d’Aragona a scusarsi se abbandonato da lui cedeva alla necessitá, e a rinunziare uno stato il quale possedeva per sua donazione nel regno di Napoli.

Essendo adunque manifesto a ciascuno che la guerra si preparava contro a Milano e che il re deliberava d’andarvi personalmente, cominciò il re a ricercare apertamente il pontefice che si unisse seco; usando a questo, oltre a molte persuasioni e instrumenti, il mezzo di Giuliano suo fratello, il quale nuovamente aveva presa per moglie [Filiberta] sorella di Carlo duca di Savoia e zia materna del re, dotandola co’ danari del pontefice in centomila ducati: la qual cosa gli avea data speranza che il pontefice fusse inclinato alla amicizia sua,