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Gursia le cose cominciate: le quali, dimostratesi al principio molto facili, procedetteno in maggiore lunghezza per la tarditá delle risposte di Cesare e perché, dubitando del re di Aragona (il quale, oltre all’altre azioni, aveva di nuovo, sotto colore che verso Otranto si fusse scoperta l’armata de’ turchi, rivocato nel regno di Napoli le genti sue che erano a Verona), giudicorno Cesare e il re di Francia necessario di accertarsi della mente sua, cosí circa la continuazione nella lega di Cambrai come in quello che si avesse a fare col pontefice, perseverando egli nella congiunzione co’ viniziani e nella cupiditá di acquistare immediatamente alla Chiesa il dominio di Ferrara. Alle quali dimande rispose dopo spazio di qualche dí il re cattolico, pigliando in uno tempo medesimo occasione di purgare molte querele che da Cesare e dal re di Francia si facevano di lui: avere conceduto le trecento lancie al pontefice per l’obligazione della investitura, e a effetto solamente di difendere lo stato della Chiesa e recuperare le cose che erano antico feudo di quella; avere revocato le genti d’arme da Verona perché era passato il termine per il quale le aveva promesse a Cesare, e nondimeno che non l’arebbe revocate se non fusse stato il sospetto de’ turchi; essersi interposto l’oratore suo a Bologna con Ciamonte insieme con gli altri oratori allo accordo non per dare tempo a’ soccorsi del pontefice ma per rimuovere tanto incendio della cristianitá, sapendo massimamente essere al re molestissima la guerra con la Chiesa; essere stato sempre nel medesimo proposito di adempiere quel che era stato promesso a Cambrai, e volerlo fare in futuro molto piú, aiutando Cesare con cinquecento lancie e dumila fanti contro a’ viniziani: non essere giá sua intenzione di legarsi a nuove obligazioni né ristrignersi a capitolazioni nuove, perché non ne vedeva alcuna urgente cagione e perché, desideroso di conservarsi libero per potere fare la guerra contro agli infedeli d’Affrica, non voleva accrescere i pericoli e gli affanni della cristianitá che aveva bisogno di riposo: piacergli il concilio e la riformazione della Chiesa quando fusse universale e che i tempi non repugnassino, e