Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. IV, 1929 – BEIC 1847812.djvu/107

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libro quartodecimo - cap. v 101

precedente era andato con alcuni capitani a speculare il luogo, che il dí medesimo si darebbe principio a battere la muraglia; ma essendo stato necessario, per levare le difese, battere prima, dal mezzo in su, una torre che era in sulla porta, di muro saldo e molto massiccia, si consumò tutto il dí intorno a questo, ove si roppe una colubrina grossa. Piantoronsi la notte seguente l’artiglierie alla muraglia, dalla mano sinistra della porta, secondo che si entra; ed era stato disegnato fare il medesimo dalla mano destra, mettendo con le batterie la porta in mezzo: perché, non si potendo, perché non erano stati condotti piú che sei cannoni e due colubrine grosse, piantare l’artiglierie in due luoghi separati, pareva che dal necessitare quegli di dentro a distendersi alla difesa per lungo spazio ne risultasse quasi il medesimo effetto. Ma questo non fu mandato a esecuzione, perché da quella parte era, a capo del fosso che circonda le mura, uno argine sí alto che se prima non si spianava o non si apriva (cosa da non si potere fare in tempo sí breve) impediva che l’artiglierie potessino percuotere la muraglia. Non resisteva il muro, per essere vecchio e molto debole, alla artiglieria, la quale avendo giá fatte due rotture di muro assai patenti, si ragionava tra i capitani dare il dí medesimo, benché non con ferma risoluzione, la battaglia. Ma avendo il marchese, che insieme co’ fanti spagnuoli aveva tutta la cura della batteria, mandato certi fanti ad affacciarsi alla rottura per vedere, se si poteva, come stessino dentro i ripari, quegli, come furono in sul muro rotto, cominciorono con alta voce a gridare che l’esercito si accostasse per entrare dentro, donde i fanti spagnuoli e italiani corsono tumultuosamente senza ordine alcuno alla muraglia; alla quale appresentatisi e giá cominciando a volere salire in sul muro rotto, i capitani, corsi al romore, considerando che uno assalto, anzi tumulto, debole e disordinato non poteva partorire frutto alcuno, gli feciono ritirare: il quale accidente o raffreddò il pensiero o dette scusa di non dare, il dí, ordinatamente la battaglia. Seguitossi il dí seguente a battere il muro rimasto intero in mezzo delle due rotture, e uno fianco fatto in su la torre della