Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. IV, 1929 – BEIC 1847812.djvu/151

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libro quartodecimo - cap. xii 145

il pontificato diventerebbe fautore di quegli che fussino stati pronti a favorirlo. Ma a questo suo desiderio repugnavano molte cose: il parere a molti cosa perniciosa che a uno pontefice morto succedesse uno pontefice della medesima famiglia, come esempio di cominciare a dare il pontificato per successione: opponevansi tutti i cardinali vecchi, i quali pretendevano per sé propri a tanta degnitá, né potevano tollerare che e’ fusse eletto uno minore di cinquanta anni: contrari tutti quegli che seguitavano la parte franzese; alcuni di quegli che seguitavano la parte imperiale, perché il cardinale Colonna, ancora che da principio avesse dimostrato di volergli essere favorevole, aveva dipoi molto scopertamente dimostratogli opposizione; inimici accerrimi quegli cardinali che erano stati malcontenti di Lione. E nondimeno, in queste difficoltá, lo sosteneva una speranza efficacissima, perché essendo piú che la terza parte del collegio quegli che gli aderivano, non si poteva, mentre stavano uniti, fare senza consentimento loro l’elezione; donde sperava che per la lunghezza del tempo s’avessino o a straccare o a disunirsi gli avversari, tra’ quali erano molti inabili per l’etá a tollerare lungo disagio; e perché concordi tra loro in non creare lui erano discordi in creare altri, pensando ciascuno a eleggere o sé o amici suoi, e ostinatissimi molti di loro a non cedere l’uno all’altro. Ma mollificò alquanto la mutazione dello stato di Perugia la pertinacia del cardinale de’ Medici, per la instanza del cardinale de’ Petrucci, uno de’ cardinali che gli aderivano; il quale, capo dello stato di Siena, temendo che per l’assenza sua le cose di quella cittá, alla quale si intendeva volere voltarsi il duca di Urbino con quelle genti, non facessino mutazione, sollecitava che si eleggesse il nuovo pontefice: per la instanza del quale, ed eziandio per lo interesse del pericolo nel quale mutandosi il governo di Siena incorrerebbe quello di Firenze, mosso il cardinale de’ Medici, cominciò a inclinarsi al medesimo; ma non risoluto totalmente a chi volesse eleggere. Mentre che, secondo l’uso, una mattina in conclave si fa lo scrutinio, essendo proposto Adriano cardinale di Tortosa, di nazione fiammingo ma che,