Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. IV, 1929 – BEIC 1847812.djvu/163

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libro quartodecimo - cap. xiv 157

desime, si era fermato a Binasco che è a mezzo il cammino tra Milano e Pavia; donde poi essendosi spinto alla Certosa che è nel barco a cinque miglia di Pavia, monasterio forse piú bello che alcuno altro che sia in Italia, Lautrech non sperando piú di pigliare Pavia, si ritirò col campo a Landriano, non molestato nel levarsi dagli inimici se non con leggiere scaramuccie. Da Landriano andò a Moncia, per ricevere piú facilmente i danari che gli erano mandati di Francia; i quali si erano fermati ad Arona, perché Anchise Visconte, mandato da Milano a questo effetto a Busto presso ad Arona, impediva non venissino piú innanzi. Questa difficoltá ridusse in ultimo disordine le cose de’ franzesi. Perché i svizzeri, i pagamenti de’ quali erano ritardati giá molti dí, impazienti secondo il costume loro, mandorono i loro capitani a Lautrech a querelarsi gravemente che, essendo stata quella nazione prodiga in ogni tempo del sangue proprio per la esaltazione della corona di Francia, fusse contro a ogni giustizia mancato loro de’ debiti pagamenti e dimostrato, con questa ingratitudine e avarizia, a tutto il mondo quanto poco fusse stimato la virtú e la fede loro: essere deliberati, avendo aspettato tanti dí invano, non aspettare piú termine alcuno, né fidarsi di quelle promesse che replicate tante volte gli erano mancate; però volere ritornarsene assolutamente alle case loro, ma fatto prima manifesto a tutto il mondo che non gli induceva a questo il timore dello essere usciti in campagna gli inimici né il desiderio di fuggire i pericoli a’ quali sono sottoposti gli uomini militari, disprezzati sempre mai, come per tante esperienze si era veduto, da’ svizzeri. Notificargli che erano pronti a combattere il dí seguente, con intenzione di partirsi poi l’altro dí: menassegli a trovare gli inimici, usasse l’occasione della prontezza loro mettendogli nella prima fronte di tutto l’esercito; sperare che, avendo vinto con forze molto minori nel proprio alloggiamento lo esercito franzese intorno a Novara, vincerebbono anche nel loro alloggiamento gli spagnuoli, i quali se bene di astuzie di fraudi e di insidie avanzavano i franzesi, non gli reputavano giá superiori dove si combattesse con la ferocia del cuore