all’altro quanto è differenza da una deliberazione che ci escluda certo dal fine nostro a una che piú verisimilmente vi ci conduca. Dipoi queste ragioni risguardano il tempo futuro e lontano; ma se consideriamo lo stato presente delle cose, non è dubbio che il rifiutare la confederazione di Cesare ci mette per ora in maggiori molestie e pericoli; perché separandoci noi dal re di Francia è credibile riserberá il fare la guerra a migliori tempi e occasioni, ma stando noi congiunti con lui potrebbe pure essere che di presente la facesse, cosa che di necessitá ci porterá molestie e spese. Ma in quale caso è piú pericoloso per noi l’esito della guerra? Congiugnendoci con Cesare si può quasi tenere per certo che la vittoria sará da questa parte, cosa che non si può tanto sperare se saremo congiunti col re di Francia; e confederandoci con Cesare non ci sarebbe tanto pericolosa la vittoria del re come sarebbe per il contrario, perché in caso tale tutte l’armi de’ vincitori si volterebbono contro a noi, e Cesare non solo arebbe minore freno e minori ostacoli ma quasi necessitá di occupare il ducato di Milano. A quel che si dice del vincolo della confederazione è facile la risposta: perché promettemmo al re di Francia di aiutarlo a difendere gli stati che possedeva in Italia, non a recuperargli poi che gli avesse perduti. Non dice questo la scrittura delle nostre capitolazioni, né ci militano le medesime ragioni. Adempiemmo le obligazioni nostre quando, alla perdita di Milano, causata per il mancamento delle loro provisioni, ricevetteno piú danno le nostre genti d’arme che le franzesi; adempiemmole quando, tornando Lautrech co’ svizzeri alla guerra, gli mandammo i nostri aiuti; abbiamle trapassate quando, pasciuti da lui con vane speranze e promesse, abbiamo aspettato tanti mesi l’esercito suo. Se la volontá lo ritiene, perché cerchiamo noi di sopportare la pena delle sue colpe? se la necessitá, non basta egli questa ragione, quando bene fussimo obbligati, a giustificarci? Non so di che siamo piú oltre debitori al re di Francia poiché prima siamo stati abbandonati noi: non so a che piú oltre sia tenuto uno confederato per l’altro, né che possino giovare a lui i