Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. IV, 1929 – BEIC 1847812.djvu/309

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libro sestodecimo - cap. vii 303

se non ne pagavano centomila, accadde, come interviene spesso nelle cose che si deliberano male volontieri, che in disputare questa piccola somma si interpose tanto tempo che a’ viniziani pervenne la notizia che il re d’Inghilterra non era piú contro a’ franzesi in quella caldezza di che da principio si era temuto; e giá, per avere ricevuto i pagamenti, erano stati licenziati tanti fanti tedeschi dell’esercito imperiale che il senato viniziano, assicurato di non avere per allora a essere molestato, deliberò di stare ancora sospeso, e riservare in sé, piú che poteva, la facoltá di pigliare quelle deliberazioni che per il progresso delle cose universali potessino conoscere essere migliori.

Queste cagioni, oltre al desiderio che n’avevano avuto continuamente, stimolavano tanto piú l’animo del viceré e degli altri capitani di trasferire la persona del re di Francia in luogo sicuro; giudicando che, per la mala disposizione di tutti gli altri, non si custodisse senza pericolo nel ducato di Milano: però deliberorono di condurlo a Genova e da Genova per mare a Napoli, per guardarlo nel Castelnuovo, nel quale giá si preparavano l’abitazioni per lui. La qual cosa era sommamente molestissima al re, perché insino dal principio aveva ardentemente desiderato di essere condotto in Spagna; persuadendosi (non so se per misurare altri dalla natura sua medesima, o pure per gli inganni che facilmente si fanno gli uomini da se stessi in quello che e’ desiderano) che, se una volta era condotto al cospetto di Cesare, d’avere, o per la benignitá sua o per le condizioni che egli pensava di proporre, a essere facilmente liberato. Desiderava e il medesimo, per amplificare la gloria sua, ardentemente il viceré; ma ritenendosene per timore della armata de’ franzesi, andò, di comune consentimento, Memoransí a madama la reggente, e avute da lei sei galee sottili, di quelle che erano nel porto di Marsilia, con promissione che, subito che e’ fusse arrivato in Spagna, sarebbono restituite, ritornò con esse a Portofino, dove era giá condotta la persona del re: le quali aggiunte a sedici galee di Cesare, con le quali avevano prima deliberato di