Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. IV, 1929 – BEIC 1847812.djvu/315

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libro sestodecimo - cap. viii 309

cose, per sé gravissime, faceva intollerabili la natura degli spagnuoli avara e fraudolente e, quando hanno facoltá di scoprire gli ingegni loro, insolentissima; nondimeno il pericolo che si correva da’ franzesi, a’ quali i popoli erano inimicissimi, e la speranza che queste cose avessino qualche volta finalmente a terminare facevano tollerare agli uomini sopra le forze ancora, e sopra la loro possibilitá. Ma dopo la vittoria di Pavia non potevano i popoli piú tollerare che non continuando le medesime necessitá, poiché era prigione il re, continuasse nondimeno il pericolo delle medesime calamitá; e perciò dimandavano che di quello ducato si rimovesse o tutto o la maggiore parte dello esercito: il medesimo ardentemente desiderava il duca, non avendo insino allora sentito del dominare altro che il nome, e non manco perché temeva che Cesare, assicurato del re di Francia, o non lo occupasse per sé o non lo concedesse a persone che da lui totalmente dependessino. Alla quale suspizione, procreata dalla natura stessa delle cose, davano non piccolo nutrimento le parole insolenti dette dal viceré, innanzi che conducesse il re di Francia in Spagna, e cosí dagli altri capitani, e le dimostrazioni che e’ facevano di disprezzare il duca e di desiderare apertamente che Cesare lo opprimesse; e molto piú che, avendo Cesare dopo molte dilazioni mandati in mano del viceré i privilegi della investitura, egli, offerendola al duca, aveva dimandato che, per ristoro delle spese fatte da Cesare per lo acquisto e per la difesa di quello stato, si pagassino in certi tempi uno milione e dugento migliaia di ducati, peso tanto eccessivo che il duca fu costretto ricorrere a Cesare perché si riducesse a quantitá tollerabile. Ma queste difficoltá facevano dubitare che le dimande sí esorbitanti fussino interposte per differire. Allegoronsi poi, da quegli i quali si sforzavano di escusare la necessitá di Francesco Sforza, molte altre cagioni di averlo fatto giustamente sospettare, e particolarmente di avere auto notizia che i capitani avevano ordinato di ritenerlo; per il che egli, chiamato dal viceré a certa dieta, aveva ricusato di andarvi fingendosi ammalato, e il medesimo aveva osservato in