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e la fede sua, potesse pigliare questa impresa in caso gli fusse comandato dal pontefice; sopra che veniva in considerazione, a chi, egli che era uomo e barone del reame di Napoli, fusse piú obligato a obbedire, o a Cesare, che per la investitura Alle quali cose il marchese dimostrava di non interporre altra difficoltá che il volere, innanzi a tutto, essere bene certificato se, senza maculare l’onore e la fede sua, potesse pigliare questa impresa in caso gli fusse comandato dal pontefice; sopra che veniva in considerazione, a chi, egli che era uomo e barone del reame di Napoli, fusse piú obligato a obbedire, o a Cesare, che per la investitura avuta dalla Chiesa aveva il dominio utile di quel regno, o al pontefice, che per esserne supremo signore aveva il dominio diretto. Sopra il quale articolo, e a Milano per ordine di Francesco Sforza, e a Roma per ordine di Clemente, ne furono, segretissimamente e con soppressione de’ nomi veri, fatti consigli da eccellenti dottori. Accrescevansi queste speranze contro a Cesare per le offerte di madama la reggente; la quale, giudicando che la necessitá o almanco il timore di Cesare fusse utile a quel che per la liberazione del figliuolo si trattava con lui, sollecitava il pigliare l’armi, promettendo di mandare cinquecento lance in Lombardia e concorrere alle spese della guerra con somma grande di danari: né cessava il Morone di confermare gli animi degli altri in questa sentenza; perché, oltre al dimostrare la facilitá che si aveva, senza l’aiuto ancora del marchese di Pescara, di disfare quello esercito che era diminuito assai di numero, prometteva in nome del duca, se il marchese non stesse fermo nelle cose trattate, subito che gli altri disegni fussino in ordine, fare prigione nel castello di Milano lui e gli altri capitani che vi andavano quotidianamente a consultare. Le quali occasioni, se bene paressino grandi, non sarebbono però state bastanti a fare che il pontefice pigliasse l’armi senza il marchese di Pescara, se nel medesimo tempo, intesa la provisione mandata a Genova per armare le quattro caracche, non avesse anche avuto indizio di Spagna della inclinazione di Cesare di passare in Italia; la quale cosa affliggendolo maravigliosamente, e per le condizioni del tempo presente e per la disposizione inveterata de’ pontefici romani, a’ quali niuna cosa soleva essere piú spaventosa che la venuta degli imperadori romani armati in Italia, desiderando di ovviare a questo pericolo spacciò, con consenso de’ viniziani, segretamente in Francia, per conchiudere le cose trattate con madama la reggente, Sigismondo segretario di Alberto da Carpi,