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condannati alla morte; la quale subito, fattigli passare in mezzo delle file delle picche, fu messa a esecuzione: e purgato, secondo dicevano, con questo supplizio tutta la malignitá che era nell’esercito, seguitorono il cammino verso Perugia.

Nella quale era giá entrato Giampaolo Baglione, partitosi da Pesero subito che ebbe inteso il disegno loro, e si preparava per difendersi, avendo armati gli amici e messi dentro molti del contado e de’ luoghi vicini; e gli aveva mandato il legato in aiuto Cammillo Orsino suo genero condottiere de’ fiorentini, con gli uomini d’arme della condotta sua e con dugento cinquanta cavalli leggieri: con le quali forze si credeva che avesse a sostenere l’impeto degli inimici, massime essendosi fatto molti provedimenti per interrompere i progressi loro. Perché a Cittá di Castello era andato Vitello con la compagnia sua delle genti d’arme e Sise con le lancie franzesi, le quali, perché tra ’l pontefice e il re era stabilita la confederazione, non erano piú sospette; e Lorenzo de’ Medici, che guarito della sua ferita era nuovamente venuto da Ancona a Pesero, erane andato in poste a Firenze per fare di lá le provisioni che fussino necessarie alla conservazione di quello dominio e delle cittá vicine; e si era deliberato che il legato col resto dello esercito, per necessitare Francesco Maria ad abbandonare la impresa di Toscana, entrasse nel ducato di Urbino, alla guardia del quale non erano restati altri che gli uomini delle terre.

Accostossi Francesco Maria a Perugia, non senza speranza di qualche intelligenza. Dove cavalcando Giampaolo per la cittá, fu assaltato in mezzo della strada da uno della terra; il quale, non gli essendo riuscito il ferirlo, fu subito ammazzato dal concorso di quegli che accompagnavano Giampaolo: il quale, in questo tumulto, fece ammazzare alcuni altri di quegli che gli erano sospetti; e liberato dalle insidie, pareva liberato da ogni pericolo, perché gli inimici, stati giá intorno a Perugia piú dí, non avevano facoltá di sforzarli. E nondimeno Giampaolo, quando manco il pontefice aspettava questo, allegando in giustificazione sua che il popolo di Perugia, al quale