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344 storia d'italia

potente, sono da stimare piú le opportunitá che nascono da acquistarlo che quello che e’ vale per se medesimo; perché, essendo a vostra divozione Milano e Napoli, bisognerá che i pontefici dependino, come giá solevano, dagli imperadori, la Toscana tutta il duca di Ferrara e il marchese di Mantova vi sieno sudditi; i viniziani, circondati dalla Lombardia e dalla Germania, saranno necessitati ad accettare le leggi vostre. Cosí, non dico con l’armi o con gli eserciti ma con la riputazione del vostro nome, con uno araldo solo, con le insegne imperiali comanderete Italia tutta. E chi non sa che cosa sia Italia? provincia regina di tutte l’altre, per l’opportunitá del sito per la temperie dell’aria per la moltitudine e ingegni degli uomini, attissimi a tutte le imprese onorevoli, per la fertilitá di tutte le cose convenienti al vivere umano, per la grandezza e bellezza di tante nobilissime cittá, per le ricchezze per la sedia della religione per l’antica gloria dello imperio, per infiniti altri rispetti; la quale se voi dominerete tremeranno sempre di voi tutti gli altri príncipi. Cercare questo si appartiene piú alla grandezza, piú alla gloria vostra, piú è grato all’ossa degli avoli vostri: poi che questi anche hanno a venire in consiglio; i quali, e per la bontá e per la pietá loro, non è da credere desiderino altro che quello che è piú comodo a voi e piú glorioso al vostro nome. Seguitando adunque il consiglio del cancelliere perderemmo uno acquisto grandissimo per uno acquisto piccolo, e questo piccolo è incertissimo: di che ci doverebbe pure ammonire quel che fu per accadere a’ mesi passati. Non ci ricorda egli, quando il re di Francia fu in tanto pericolo di morte, in quanto dispiacere noi stemmo? per conoscere che con la morte sua si perdeva tutto il frutto sperato per la vittoria: chi ci assicura che ora non possa intervenire il medesimo? e piú facilmente, perché gli restano le reliquie del male di allora, perché, mancandogli la speranza che insino al presente l’ha sostentato, gli torneranno maggiori i dispiaceri da’ quali la infermitá sua ebbe cagione; e massime che, avendosi a trattare di condizioni e di sicurtá inestricabili, le pratiche nuove bisognerá che abbino lunghezza,