Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. IV, 1929 – BEIC 1847812.djvu/59

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libro tredicesimo - cap. xi 53


A questa instanza di Cesare si opponeva con ogni arte e industria il re di Francia, essendogli molestissimo che a tanti regni e stati del re di Spagna si aggiugnesse ancora l’autoritá imperiale, che ripigliando vigore da tanta potenza diventerebbe formidabile a ciascuno: però cercando di disturbarla occultamente appresso agli elettori, faceva instanza col pontefice che non consentisse di mandare, con esempio nuovo, a Cesare la corona; e a’ viniziani aveva mandato imbasciadori perché si unissino seco a fare opposizione: ammonendo e il pontefice e loro del pericolo porterebbono di tanta grandezza. Nondimeno, e giá gli elettori erano in grande parte tirati nella sentenza di Cesare, e giá quasi assicurati de’ danari che per questa elezione si promettevano loro dal re di Spagna, il quale avea mandato per questo dugentomila ducati nella Alamagna, non potendo anche con onestá, né forse senza pericolo di scandolo, avuto rispetto agli esempli passati, denegare questa petizione; né si credeva che il pontefice, ancora che gli fusse molestissimo, recusasse di concedere che per mano di legati apostolici Cesare ricevesse in Germania in suo nome la corona dello imperio, con ciò sia che lo andare a incoronarsi a Roma, se bene con maggiore autoritá della sedia apostolica, fusse per ogn’altro rispetto piú presto cerimonia che sostanzialitá.

Con questi pensieri e con queste azioni si consumò l’anno mille cinquecento diciotto, non essendo ancora fatta la deliberazione dagli elettori; la quale, per nuovo accidente, diventò piú dubbia e piú difficile: per la morte di Cesare, succeduta ne’ primi dí dell’anno mille cinquecento diciannove. Morí a Linz, terra posta ne’ confini dell’Austria, intento come sempre alle caccie delle fiere; e con la medesima fortuna con la quale era vivuto quasi sempre; e la quale, statagli benignissima in offerirgli grandissime occasioni, non so se gli fusse parimente avversa in non gliene lasciare conseguire, o se pure quello che insino alla casa propria gli era portato dalla fortuna ne lo privasse la incostanza sua, e i concetti male moderati e differenti spesso dai giudíci degli altri uomini, congiunti ancora