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300 | storia d'italia |
III
Cesare intanto, in Germania, convocata la dieta in Augusta, aveva fatto eleggere in re de’ romani Ferdinando suo fratello. E trattandosi delle cose de’ luterani, sospette eziandio alla potenza de’ príncipi, e derivate, per la moltitudine e ambizione de’ settatori, in diverse eresie e quasi contrarie l’una a l’altra e a Martino Luter, autore di questa peste (la vita e l’autoritá del quale, tanto era diffuso e radicato questo veleno, non era piú di momento alcuno), nessuno occorreva a’ príncipi di Germania migliore rimedio che la celebrazione di uno concilio universale; perché e i luterani, volendo coprire la causa loro con l’autoritá della religione, instavano che questo si facesse, e si credeva che l’autoritá de’ decreti che facesse il concilio bastasse, se non a piegare gli animi de’ capi degli eretici da’ loro errori, almeno a ridurre una parte della moltitudine nella migliore sentenza. Senzaché in Germania, eziandio da quegli che seguitavano le opinioni cattoliche, era desiderato molto il concilio perché si riformassino i gravamenti e gli abusi trascorsi della corte di Roma; la quale, e con l’autoritá delle indulgenze e con la larghezza delle dispense e con volere l’annate de’ benefizi che si conferivano, e con le spese che nella espedizione d’essi si facevano negli uffizi tanto moltiplicati di quella corte, pareva che non attendesse ad altro se non a esigere, con questa arte, quantitá grande di denari da tutta la cristianitá; non avendo intratanto cura alcuna della salute delle anime né che le cose ecclesiastiche fussino governate rettamente: perché e molti benefizi incompatibili si conferivano in una persona medesima, né avendo rispetto alcuno a’ meriti degli uomini si distribuivano per favori, o in persone incapaci per la etá o in uomini vacui al tutto di dottrina e di