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52 storia d'italia

legati; i quali, aspettati prima con grandissima letizia da tutti gli abitatori, aveano per le rapine ed estorsioni loro convertita la benivolenza in sommo odio: corruttela generale della milizia del nostro tempo, la quale, preso esempio dagli spaguoli, lacera e distrugge non manco gli amici che gli inimici. Perché se bene per molti secoli fusse stata grande in Italia la licenza de’ soldati, nondimeno l’avevano in infinito augumentata i fanti spagnuoli, ma per causa se non giusta almeno necessaria, perché in tutte le guerre di Italia erano stati malissimo pagati: ma (come [per] gli esempli, benché abbino principio escusabile, si procede sempre di male in peggio) i soldati italiani, benché non avessino la medesima necessitá perché erano pagati, seguitando l’esempio degli spagnuoli, cominciorono a non cedere in parte alcuna alle loro enormitá. Donde, con grande ignominia della milizia del secolo presente, non fanno i soldati piú alcuna distinzione dagli inimici agli amici; donde non manco desolano i popoli e i paesi quegli che sono pagati per difendergli che quegli che sono pagati per offendergli.


IX

L’esercito de’ collegati, per le condizioni difficili della guarnigione del castello, si accosta di nuovo a Milano. Meraviglia dei capitani svizzeri per la lentezza e l’indecisione dell’esercito. Resa del castello di Milano; patti della resa. Ritirata dell’esercito pontificio da Siena. L’Ungheria assalita dai turchi.

Andavansi in questo tempo consumando tanto le vettovaglie del castello che giá gli assediati si appropinquavano alla necessitá della dedizione; la quale desiderando di allungare quanto potevano, perché erano da alcuni capi dello esercito de’ collegati nutriti con speranza di soccorso, la notte venendo il decimo settimo dí di luglio, messeno fuora per la porta del castello, di verso le trincee che lo serravano di fuora, piú di trecento tra fanti donne e fanciulli e bocche disutili: allo strepito delle quali benché dalla guardia degli inimici