Pagina:Guicciardini, Francesco – Storia d'Italia, Vol. V, 1929 – BEIC 1848561.djvu/67

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libro decimosettimo - cap. x 61

ducati per il primo mese, e la tarditá usata alle provisioni necessarie per la espedizione de’ svizzeri, non si vedeva preparazione alcuna per dare principio a muovere la guerra di lá da’ monti, allegando essere necessario che prima si facesse la intimazione a Cesare, secondo che si disponeva per i capitoli della confederazione; perché, facendo altrimenti, il re di Inghilterra, il quale aveva lega particolare con Cesare a difensione comune, per avventura lo aiuterebbe, ma fatta la intimazione cesserebbe questo rispetto; e che però prontamente moverebbe la guerra, e sperava che il re di Inghilterra farebbe il medesimo: il quale prometteva, subito che fusse fatta la intimazione, protestare a Cesare, e dipoi entrare nella confederazione fatta a Cugnach. Procedeva anche il re freddamente a preparare l’armata marittima, e, quel che manifestava piú l’animo suo, tardavano molto a passare i monti le cinquecento lancie le quali era obligato a mandare in Italia. E benché si allegasse procedere questa tarditá o dalla negligenza de’ franzesi o dalla impotenza de’ danari e dal credito perduto negli anni prossimi co’ mercatanti di Lione, o dallo essere le genti d’arme in grandissimo disordine per il danno ricevuto nella giornata di Pavia, e perché da poi avevano avuto niuno o pochissimi denari, in modo che, avendosi a rimettere quasi del tutto in ordine, non potevano espedirsi senza lunghezza di tempo, nondimeno chi considerava piú intrinsecamente i progressi delle cose cominciava a dubitare che il re avesse piú cara la lunghezza della guerra che la celeritá della vittoria, dubitando (com’è piccola la fede e confidenza che è tra’ príncipi) che gli italiani, ricuperato che avessino il ducato di Milano, tenendo piccolo conto degli interessi suoi, o non facessino senza lui concordia con Cesare o veramente fussino negligenti a travagliarlo in modo che avesse a restituirgli i figliuoli. Accresceva la sospensione del pontefice che il re di Inghilterra, ricercato di entrare nella confederazione, della quale era stato confortatore, non corrispondendo alle persuasioni e promesse che aveva fatto prima, dimandava, piú presto per interporre dilazione che per altra cagione, che i confederati