Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/167

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stolica. E cosi unito el papa col re, e vólto a fare imprese, disegnò fare uno stato per suo figliuolo: ed essendogli mancato, come è detto, el duca di Candia e non avendo altri atto a tanto peso che Cesare Borgia suo figliuolo, stato fatto da lui cardinale, lo privò del cappello, avendo fatto provare che per essere bastardo era inabile, benché prima, quando lo fece cardinale, avessi fatto provare el contrario, e come era legittimo e non suo figliuolo; e lo mandò in Francia imbasciadore al nuovo re e gli dette per donna una franzese del sangue reale, figliuola di monsignore d’Alibret, benché prima avessi cerco di dargli per moglie una figliuola del re di Napoli, che era in Francia, ma invano, perché la fanciulla, non avendo licenzia dal padre, non volle mai acconsentire.

A questo nuovo re, che era riputato nostro benivolo, mandò la cittá tre imbasciadori, messer Cosimo de’ Pazzi vescovo aretino, Piero Soderini e Lorenzo di Pierfrancesco che si trovava verso Galizia, dove era andato innanzi alla ruina ili fra Ieronimo, sendogli dato carico da lui ed e’ fautori sua, che e’ si voleva fare capo e tiranno della cittá. Nel medesimo tempo si fece una legge, quale, se si fussi seguitata, sarebbe stata utilissima a’ giovani, cioè che ogni imbasciadore e commessario generale che andava fuora, avessi a avere uno giovane deputato dagli ottanta che fussi di etá di anni ventiquattro insino in quaranta, el quale si trovassi presente a tutte le pratiche e segreti, acciò che imparassi e pigliassi esperienzia e cosi poi quando fussi di maggiore etá fussi piú atto a’ governi ed allo stato. Preso ed arso, come è detto, fra Girolamo, tutti e’ pensieri degli uomini si voltorono alla impresa di Pisa, sendone massime confortati e dato speranza dal duca di Milano; el quale molto tempo innanzi considerando quanta pazzia fussi stata lasciare e’ viniziani entrare nel dominio di Pisa, e che quella cittá era uno instrumento da fargli signori col tempo di Italia, desiderava che e’ fiorentini se ne reintegrassino; e nondimeno non si era voluto scoprire colle arme in loro aiuto, o perché non confidava nella cittá avendo esoso fra Ieronimo e forse Francesco Valori, o perché stimassi avere co’ modi