Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/173

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Ma sopravenne sulla fine di questo mese uno accidente che rimescolò tutto lo stato nostro; perché e’ viniziani, avendo seco e’ Medici, ebbono furtivamente in Casentino Bibbiena, per trattato tenuto con certi parenti di ser Piero cancelliere di Piero de’ Medici ed eziandio per mala cura di Cappone di Bartolomeo Capponi, che vi era per questi sospetti stato mandato commessario. Fu questa piaga di grande importanza, avendo e’ nimici in corpo ed in luogo si propinquo alla cittá, e’ quali erano molto piú temuti per avere seco e’ Medici che avevano molti amici del nostro contado. Dubitandosi adunche di Poppi, Pratovecchio e di altri luoghi del Casentino, vi furono subito mandati fanterie e commessari; fu posta la taglia drieto a Giuliano de’ Medici, che prima non l’aveva se non Piero; voltoronvisi le gente di Milano sotto la cura del Fracasso, perché el conte di Caiazzo era giá ritornato in Lombardia; e per cavarne a ogni modo gli inimici, si levò in ultimo Pagolo Vitelli di quello di Pisa, dove non faceva nulla, e fu adiritto in Casentino, dove fu creato commessario generale Piero Corsini, sendo ito per commessario dalla parte di Pisa Piero Guicciardini. Fu alla fine del medesimo mese, nella creazione della nuova signoria, eletto gonfaloniere di giustizia Bernardo Rucellai, el quale sendo un poco amalato rifiutò, seguitando la natura e modi sua, di che si dirá in altro luogo; ed èbbene gran carico, quasi come se e’ non degnassi lo essere gonfaloniere e non si potessi saziare la ambizione sua; fu in suo luogo sustituito messer Guidantonio Vespucci.

Per la venuta di Pagolo Vitelli in Casentino non solo si confermorono le terre nostre, ma ancora si cominciorono a strignere tutto di gli inimici; in forma che pigliando animo e’ villani del paese che sono naturalmente uomini armigeri e sono in luoghi forti dove non si possono adoperare e’ cavalli, ne feciono molte volte occasione, trovandosi a tutto come capo uno abbate Basilio dello ordine di Camaldoli, el quale aveva in Casentino una badia; furono ancora rotti e perseguitati da Pagolo Vitelli, tanto che finalmente le gente loro si