Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/188

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nel campo nostro, per la cattiva aria che vi suole essere in quegli tempi, certe febre pestilenziale, delle quale molti erano giá amalati, e fra gli altri tutti a dua e’ commessari, che ne mori Piero Corsini; e furono mandati subito in luogo loro Francesco Gherardi e Paolantonio Soderini e’ quali vi animalorono in pochi di, in forma che e’ cittadini vi andavano male volentieri; pure vi fu mandato Luigi della Stufa e Pierantonio Bandini che subito ammalorono; e vi fu di poi mandato Piero Vespucci che ancora lui in ultimo ne tornò ammalato a Firenze. In questo mezzo el capitano aveva colle artiglierie gittato in terra tanto muro, che molti giudicavano che, dandosi la battaglia, Pisa si otterrebbe; e lui non lo negava, ma diceva sarebbe con molta uccisione degli uomini suoi, e però essere meglio differire el darla tre o quattro di, perché sarebbe in terra tanto muro, che al certo con poco danno e pericolo de’ soldati si vincerebbe; e però essere meglio pigliare el partito piú sicuro, massime che in si piccola dilazione non poteva sopravenire nulla che piggiorassi le condizione nostre. E finalmente avendo diterminato el di di dare la battaglia, ed essendo quello di venuta per sua richiesta in Firenze la tavola di Santa Maria Impruneta, erano tante multiplicate le malattie in campo, che vi si trovò si poco numero di sani, massime essendo ammalato ancora el capitano, che non si potette dare la battaglia; e pochi di poi, diminuendosi ogni di lo esercito nostro ed essendo entrati in Pisa, mandati da’ lucchesi, trecento fanti, disperata la vittoria, si levò da campo. La quale cosa gli accrebbe infinitamente el carico aveva nella cittá, e non solo apresso la moltitudine ed e’ volgari, ma ancora apresso a molti che usavano el palagio ed avevano autoritá.

E cosi si terminò questa impresa di Pisa, la quale fu cominciata con speranza grandissima di avere a riuscire, avendo uno esercito grosso, uno capitano valente, e gli inimici soli ed abbandonati di soccorso da tutti e’ potentati di Italia. Ma el fine fu vergognoso e con assai danno, rispetto alla spesa fatta che fu grande, ed alla morte di piú commessari, cioè di Piero