Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/232

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si seguitassi la impresa di Vico e l’altre fazione vi s’avevano a fare; ed in questa opinione concorrevano ancora alcuni de’ signori, e massime Giovan Batista de’ Nobili ed uno Batistino Puccini artefice, uomo ardito, caparbio, e che aveva piú lingua che persona, ed inimico capitale de’ cittadini principali. E fu necessario seguitare el loro parere, perché, da poi che Piero Soderini era stato gonfaloniere, avevano, avezzi da lui, presa tanta licenzia ed autoritá, che volevano intendere tutte le cose publiche, e che le si deliberassino a modo loro; e cosi si perde la occasione di ricuperare Arezzo facilmente e con poca spesa, per cagione, come è detto, de’ collegi, e si vedde non per ognuno, ma pe’ piú savi, quanto fussi stato lo errore di Piero Soderini in avere per ambizione messo adosso a loro tutto el pondo della cittá.

Sopravennono di poi gli avisi come Vitellozzo era in Arezzo e che la ribellione era chiara; a’ quali non prestavano fede e’ collegi ed el popolo accecati in questa pazzia; pure risonando da ogni banda questo romore, mandorono Simone Banchi, che era di collegio, in verso Arezzo, a intendere se Vitellozzo vi era o vi era stato. El quale tornato riferi asso lutamente essere falso, e che, se bene gli aretini avevono prese le arme e ribellatisi, non vi era entrato forestiere alcuno; e però e’ collegi si confermavano in opinione che e’ non fussi necessario per la ricuperazione di Arezzo levare le gente di quello di Pisa, ma che e’ bastassino e’ contadini ed uomini ilei paese, a’ quali si era ne’ primi di mandati commessari ner levargli e mettergli insieme. Non facevano cosi gli inimici nostri, anzi sollecitavano con ogni industria di non perdere una tanta occasione; perché Vitellozzo, come fu giunto in Arezzo, parendogli che le cose fussino in termini che se le genti nostre che erano in quello di Pisa vi venivano, non vi fussi rimedio, statovi poche ore e confortati gli uomini con speranza di soccorso e lasciatovi messer lulio suo fratello bastardo e vescovo di Castello, se ne parti o per paura o per sollecitare e’ provedimenti; e pochi di poi, inteso non vi essere venuto soccorso alcuno, vi ritornò con buono numero di