Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/278

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Bernardo Nasi, Antonio Canigiani, Niccolò Valori, Alessandro Acciainoli, Alessandro Nasi, Francesco Pandolfini e simili; ma a quasi tutti gli altri uomini di qualitá e vecchi e giovani dispiaceva el suo governo, giudicando che el volere governare le cose da se medesimo e -di sua autoritá facessi dua effetti cattivi: l’una che, come mostrò tutto di lo effetto, e’ pigliassi molti errori in danno del publico; l’altra ch’egli spacciassi e sotterrassi interamente gli uomini da bene.

Aggiugnevasi che circa alla giustizia lui ne aveva tenuta cura nessuna; in modo che in questa parte, da poi che e’ fu creato, la cittá non era medicata nulla, anzi piú tosto piggiorata e trascorsa; nondimeno per ancora questo disparere stava coperto o si manifestava poco. Ma in questo anno si venne a aprire, perché Tommaso Soderini, nipote del gonfaloniere, maritò una sua piccola figlioletta a Pierfrancesco de’ Medici, figliuolo di Lorenzo di Pierfrancesco che era morto l’anno dinanzi; e perché questo parentado non si trattò per mano de’ parenti e degli uomini da bene, come ragionevolmente si debbono trattare gli altri parentadi, ma sfuggiascamente e per mano di notai, Giuliano Salviati che era parente di Pierfrancesco, ed Alamanno ed Iacopo sdegnati, e cosi e’ Medici insegati da costoro stracciorono la scritta ed intorbidoronlo in modo, che quello parentado rimase in aria e sospeso. Erano e’ Salviati sdegnati con lui, perché non piacevano loro e’ sua governi e perché, sendo stati sua fautori ed operatori assai che e’ fussi condotto a tanto grado, pareva loro gli pagassi di ingratitudine, e massime che pochi mesi innanzi, essendo ser Iacopo di Martino, loro amico intrinseco, cancelliere della mercatantia, l’aveva difatto e con sei fave de’ signori casso di quello uficio. E la cagione fu per battere e’ Salviati, parendogli che per avere sulla mercatantia uno instrumento come ser Iacopo (che era uomo d’assai ed esercitato in quello luogo, in modo che era di momento grande alle sentenzie che s’avevano a dare) molti cittadini che avevano a fare alla mercatantia fussino forzati a fare concorso a loro; e lui diceva in sua giustificazione che, conoscendo che si