Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/302

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el sospetto de’ viniziani e come e’ si gitterebbono in collo a’ tedeschi e metterebbongli in Italia, con tutto che fussi molto male disposto contro a loro, pure per non si recare tanta piena adosso, fece ogni dimostrazione per assicurargli; e però subito rimandò parte delle gente in Francia, licenziò e’ svizzeri che aveva tolti a soldo, dette voce volersi presto tornare in Francia. F cosi fece con effetto, perché, come ebbe rimessi e’ gentiluomini in Genova, ordinato trarre da tutti somme grande di danari, tagliato el capo al doge nuovo ed a altri de’ primi, e molti cacciatine, disegnato fortificare la cittá a suo proposito in piú modi, ed in ultimo aboccatosi a Suona col re di Napoli, si ritornò in Francia, seguitandolo oratore in nome della cittá Giovanni di Tommaso Ridolfi.

In questo tempo medesimo el re di Napoli, essendo stato richiamato al governo degii stati della figliuola sua, deliberò tornarsene in Spagna, e però lasciato a Napoli uno viceré, si imbarcò, menandone seco Consalvo, e fatta la via da Savona, dove era aspettato dal re di Francia, entrò in Savona, e quivi stato alcuni di a parlamento con quello re, rimontato in nave e menandone seco Consalvo, se ne andò in Spagna, dove gli fu consegnata, non sotto nome di re ma di governatore, la amministrazione di tutti quegli stati della figliuola. Fu la partita sua di Italia non con quello favore e riputazione che era venuto, c principalmente e’ popoli del reame, che l’avevano aspettato come uno Dio, rimasono molto male contenti, perché e’ fece loro imposizione assai di danari e messe ogni arte in fare danari nel regno.

Cosi quegli che speravano che egli avessi a acconciare Italia, ne rimasono poco satisfatti, perché e’ parve che e’ pensassi a ogni altra cosa; e benché da molti, massime dagli oratori nostri, gli fussi mostro quanto lui ed ognuno aveva da temere de’ viniziani per la potenzia loro, confortatolo a volere recuperare e’ porti sua ed abassargli, e quanto la cittá nostra se fussi reintegrata di Pisa sarebbe buona a questi effetti, come molte volte aveva mostro la esperienzia de’ tempi passati, nondimeno in tutte le pratiche si tenne con lui di Pisa, ogni cosa