Pagina:Guicciardini, Francesco – Storie fiorentine dal 1378 al 1509, 1931 – BEIC 1849436.djvu/316

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continuamente el non avere Pisa, ed el pericolo in che ci potrebbe un di mettere; essere da credere che gli osserverebbono la fede per la utilitá del danaio che risultava loro; e quando non la osservassino, o, pure osservandola, Pisa per altra cagione non s’avessi, che in questo caso noi non eravamo obligati a dare loro nulla; e se e’ bissino disposti volerci con forza o con inganni trarre di mano danari, che eziandio non faccendo questo accordo non mancherebbe loro modi e vie. Conchiusesi adunche, per queste ragione e per la autoritá di chi la consigliava ne’ numeri piccoli e ne’ grandi, questa parte; ma nacque difficultá, perché si dubitò che questo accordo che andava per le mani del re di Francia, non fussi approvato da Ragona per darsigli minore somma di danari; e però fu scritto agli imbasciadori si ingegnassino praticare e conchiudere questo accordo ancora collo oratore del re di Spagna, che vi era; e quando non riuscissi, conchiudessino al modo di sopra con Francia. Ma nelle deliberazione ed in queste difficultá e pratiche si consumò tanto tempo, che accadendo a Roan, per la cagione che di sotto si dirá, a andare in Fiandra, ogni conclusione rimase sospesa insino alla tornata sua. Frasi in questo tempo eletto oratore a monsignore di Ciamonte a Milano, Alessandro Nasi, el quale andando trovò lui di pochi giorni innanzi essere cavalcato in Francia; in modo che gli fu dato commessione che andassi in Francia, e congiunto con Giovanni Ridolfi, che satisfaceva poco, attendessi alla pratica di questo accordo. Poco di poi che queste pratiche cominciorono con Francia, la cittá volta a avere Pisa iter fame, per tórre loro el sussidio che vi potessi entrare per acqua, condusse con alcuni legni el Bardellotto, figliuolo del Bardella corsale genovese, confidatasi di lui massime per essere compagno di quelli legni Neri di Napoleone Cambi ed alcuni altri fiorentini. Ed essendo questi legni in Porto Pisano, el re, veduto che noi andavamo adagio allo accordo, dubitando che non fussi fatto a arte e che Pisa non s’avessi in questo mezzo, e cosi di non avere a toccare danari, comandò al Bardellotto come suo suddito, si